Il mito Gianni Rivera a Reggio Calabria

riveragianni500di Simone Carullo - Pallone d'oro 1969, un Campionato Europeo, tre scudetti, quattro coppe Italia, due Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe, un'Intercontinentale e quel gol del 4-3 alla Germania che è rimasto saldo nell'immaginario collettivo di tutti gli italiani in quella che può essere considerata la partita più avvincente della storia del Calcio.

Gianni Rivera è tutto questo e molto altro, è l'emblema di un calcio che non c'è più, fatto di uomini prima che di calciatori, dove i miliardi non avevano ancora del tutto sporcato con il loro potere corruttivo i grandi valori dello Sport. Un uomo che ha lasciato il segno non solo per i grandi gesti tecnici di cui era capace, ma soprattutto per il suo stile sobrio ma verace. Un fuoriclasse nella testa prima ancora che nei piedi, tutto eleganza e tecnica a dispetto del calcio esasperatamento fisico dei nostri giorni; protagonista della prima grande staffetta nazionale – quella con Mazzola –; capostipite di una sontuosa scuola di numeri dieci che prosegue con Baggio e giunge fino a Del Piero.

Il campione del Milan e della Nazionale stasera, nel gremitissimo Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, ha presentato la sua autobiografia, "L'autobiografia di un Campione", in occasione di un covegno dal titolo: "Sport è Vita" organizzato dall'ANF in collaborazione con l'Univesità Mediterranea e patrocinato dalla Regione Calabria, dal Comune di Reggio, dall'Anci e dall'Ordine degli Avvocati.

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Diritto alla salute e legalità – temi che vanno di pari passo con il diritto allo Sport - sono le tematiche protagoniste dell'incontro odierno e si inseriscono nel quadro di un rilancio delle attività sportive in città, a partire dall'inaugurazione prossima ventura del Parco Caserta (sebbene con più di un anno di ritardo) e nell'ottica di un ripristino dell'impiantistica sportiva che dovrebbe dare nuova linfa all'amore per lo Sport che da sempre arde nel cuore di tutti i reggini.

All'incontro con Gianni Rivera erano presenti, tra gli altri, il Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, il consigliere comunale Nino Castorina, il Presidente del Coni Calabria Maurizio Condipodero, nonchè importanti esponenti del panorama forense cittadino.

L'intervento di Rivera è stato accolto dagli applausi appossionati di tutti i presenti. Il campione rossonero ha raccontato diversi simpaticissimi aneddoti della vita di spogliatoio al Milan e ha reso omaggio ad un grande allenatore del passato, Nereo Rocco, anch'esso straordinario esempio di genuinità e competenza.

"Autobiografia di un Campione" è un libro fotografico prodotto dallo stesso Rivera e compendiato da articoli di giornale e commenti. Lungo 530 pagine e pesante 4 chili, l'autobiografia di Rivera racconta un calcio ormai lontano, romantico e popolare, avulso da tatticismi esasperati e soprattutto dalla nefasta "febbre dell'oro" che divora il calcio attuale.