Vibonese - Reggio Calabria: tifosi di casa parlano di "biscotto", censurati su Facebook

us vibonese calcioTutto va come deve andare, direbbe Max Pezzali. Il calcio calabrese guarda il Crotone avviarsi verso la prima storica promozione dalla B alla A, Cosenza e Catanzaro che cercano di centrare i rispettivi obiettivi in Lega Pro, ed i due restanti comuni capoluogo, Reggio Calabria e Vibo, impegnati a centrare dei playoff di Serie D che sarebbero una magra consolazione per la prima ed un successo per la seconda. Il pareggio ottenuto ieri proprio nella sfida tra le due formazioni che rappresentano Vibo e Reggio, consente di alimentare queste aspettative sportive.

E fin qua, nulla di strano. Tra una quarta ed una quinta classificata, ci sta che le forze si equivalgano. Ci sono state anche proteste da parte della Vibonese: secondo l'allenatore Di Maria, ex Hinterreggio, il gol dell'1-1 finale sarebbe viziato da un fallo sul portiere Parisi. Secondo alcuni tifosi della squadra di casa, invece, le sensazioni sono state altre.

Nei minuti immediatamente successivi al triplice fischio, qualche sostenitore vibonese ha così commentato l'1-1 della propria squadra, sulla rispettiva pagina Facebook, con il Reggio Calabria: "Combine o mi sbaglio" è il primo intervento di Lello, subito rintuzzato da un "Si sbaglia di grosso!!!" da parte dei gestori della pagina; "Pastetti..." il sintetico giudizio in vernacolo di Ivan; "Questo è quello che ho visto dalla curva e non sono l'unico ad aver percepito questo. Comunque stendiamo un velo pietoso e andiamo avanti", sostiene Dany.

Nella tarda mattinata di oggi, giovedì 7 aprile 2016, non c'è più traccia di quei primi commenti arrivati sulla pagina Facebook della Vibonese. Ne sono rimasti solo un paio di giubilo. Rimosso anche quel "Si sbaglia di grosso!!!". Può darsi che alcuni tifosi presenti allo stadio 'Razza' sperassero nella vittoria della propria squadra, era pur sempre un derby tra calabresi. Magari il risultato finale li ha spinti ad esternazioni a pelle. Nel dubbio, la Vibonese ha preferito la censura.

p.f.