Quando la diversità diventa una risorsa: solidarietà e deistituzionalizzazione alla base dell'assistenza fornita da Fondazione Betania Onlus

Luoghi pensati ed ideati per i disabili; spazi riconosciuti e vissuti come la propria casa e come luoghi in cui vivere la propria privacy con caratteristiche di civili

abitazioni inserite in centri urbani e privi di barriere architettoniche; realtà in cui poter assicurare il benessere del singolo attraverso una presa in carico, educativa ed assistenziale, ed interventi di stimolazione sensoriale e relazionale al fine di combattere i pregiudizi e le violazioni dei diritti umani favorendo un processo di de istituzionalizzazione. Perché la disabilità non può e non deve essere un fatto privato ma deve appartenere a tutta la comunità chiamata in causa per dare vita a processi di inclusione sociale.

La Fondazione Betania Onlus, da oltre settant'anni impegnata nell'assistenza ad anziani e disabili, si ispira al principio della carità promuovendo ed affermando la dignità delle persone svantaggiate ed accogliendole in un contesto di vita comunitaria in grado di sviluppare un progetto di vita, così come recentemente previsto dalla Legge di Stabilità e dalla legge sul "Dopo di noi", approvata lo scorso 4 febbraio dalla Camera dei deputati.

Una legge quest'ultima, in fase di approvazione al Senato, che rappresenta un traguardo di civiltà per il nostro paese e risponde ai bisogni di tutte quelle famiglie che vivono oggi nell'angoscia di un futuro incerto e precario per il proprio figlio con disabilità dando vita ad un percorso individualizzato che tiene conto delle esigenze specifiche del disabile in modo da permettere ai suoi genitori di programmare il suo percorso di vita che si configurerà una volta che essi verranno a mancare.

Vivere insieme, convivere sotto lo stesso tetto tra persone con gravi disabilità in luoghi di condivisione nei quali la centralità della cura e dell'accoglienza costituiscono il fondamento ed in cui l'avventura di autonomia ha il valore aggiunto della capacità comunitaria di accoglienza della fragilità. La «casa» diventa, così, un motivo di crescita non solo per gli ospiti ma anche per l'intera comunità che interagisce con loro.

Sono nove le strutture, che offrono servizi ai disabili, sparse nel territorio. Si tratta dell'RSA per Disabili "Casa Sacri Cuori" (a Catanzaro), La Casa Famiglia "Dopo di noi-Airone" (a Serra San Bruno), i Centri Socio Riabilitativi per Disabili "Castagneto" (a Chiaravalle), "Pegaso" (a Chiaravalle), "Edera" (a Catanzaro), "Fiordaliso" (a Catanzaro), "Delfino" (a Simeri Crichi) ed "Elios" (a Simeri Crichi) ed il Centro Diurno per non Autosufficienti "Perseo" (a Catanzaro).

Gli ambienti accoglienti e gli spazi soleggiati danno vita a realtà domestiche vicine all'ambiente familiare. Assicurare un contesto di vita adeguato alle necessità dell'ospite non solo di mera sopravvivenza ma anche e soprattutto di qualità dell'esistenza, con particolare riferimento alle esigenze di socializzazione, infatti, è uno degli obiettivi che accomuna i centri, perseguito attraverso attività di riabilitazione sociale ed assicurando, nello stesso tempo, le attività assistenziali di natura sanitaria oltre che sociale in collaborazione con i servizi e le Agenzie del territorio preposte a garantire tali diritti.

Per ogni residente, infatti, viene stilato un percorso individualizzato sulla base dei principi cardine sanciti dalla Fondazione come il diritto di cittadinanza, in base al quale tutti i cittadini che vivono nelle residenze sono persone con la loro specificità, la loro storia, il loro carattere e la loro personalità. Nel rispetto del principio di eguaglianza ed equità l'assistenza diventa, dunque, personalizzata, collocando sempre al centro la persona con le sue disabilità e i suoi bisogni.
Le attività proposte sono, appunto, pensate per offrire un sostegno al benessere psicofisico degli ospiti e per creare occasioni di stimolo a livello cognitivo, comunicativo e motorio, mirando al mantenimento delle autonomie residue, all'aspetto comportamentale (attuando strategie volte ad attenuare comportamenti problematici), al benessere generale attraverso laboratori di stimolazione, con l'aiuto di luci colorate, proiettori d'immagini, basi musicali, candele e profumi, e attività grafico-espressive che consentono agli ospiti di esprimere i loro vissuti, i loro stati di ansia e i relativi comportanti problematici.
A garantire il rispetto dei principi fondanti è un'equipe socio sanitaria composta da medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti ed educatori che giorno dopo giorno operano con sacrificio e abnegazione nel difficile compito di assistere gli ospiti in un processo di condivisione e collaborazione che chiama in causa la società tutta e che da assistenza sanitaria e medica è diventato sostegno e supporto umano di crescita.
La Fondazione e gli oltre 173 operatori socio-sanitari credono, infatti, che l'uomo costruisca la propria identità e la propria storia attraverso il rapporto con l'altro e che gli esseri umani riescano a "coesistere a condizione di riconoscersi tutti uomini ma in modo diverso".