Utero in affitto, D'Ascola (Ncd-Ap): "Non denuncerei"

"No, non lo denuncerei perché l'obbligo della denuncia esiste soltanto per taluni reati molto gravi e non per tutti nell'ordinamento italiano. La legge fa una selezione di questi reati; per gli altri casi, se non vi è concorso nella commissione di un reato, non c'è nemmeno l'obbligo di denunciarlo. Lei dovrebbe sapere che quest'obbligo non esiste nel nostro sistema penale, tranne che per i delitti molto gravi, all'interno dei quali non rientrerebbe di certo il ricorso all'utero in affitto in Italia o all'estero da parte di cittadini italiani. Le assicuro che nessun famigliare sarebbe costretto a denunciare un altro famigliare che abbia fatto ricorso all'utero in affitto. Sono cose che il nostro sistema penale non contempla. L'obbligo della denuncia esiste soltanto per taluni reati". Lo ha dichiarato il senatore Nico D'Ascola, Presidente della Commissione Giustizia del Senato, intervistato da Klaus Davi per il programma KlausCondicio on air su YouTube al link https://www.youtube.com/user/klauscondicio rispondendo alla domanda "Denuncerebbe suo figlio o sua figlia omosessuale se ricorresse all'utero in affitto?".
"Un figlio gay sarebbe il benvenuto, amato forse anche di più" aggiunge D'Ascola. "Però non avrebbe il diritto di sposarsi?" chiede Davi, "Le unioni civili sono fuori discussione per noi, le voteremmo domani mattina se non avessero le limitazioni che le ho indicato. Noi siamo per il riconoscimento dei diritti" chiarisce il senatore.