Si insedia la Consulta della legalità del Partito Democratico

partitodemocratico"Occorre avere un rapporto diretto con i cittadini perché l'illegalità si sconfigge non soltanto con le leggi ma anche con un rapporto diverso con i cittadini e soprattutto con la cultura e con l'istruzione. Perché sono i cittadini che poi ci aiutano a fare la legalità". A dirlo è stato il responsabile giustizia del Pd David Ermini, intervenendo, a Lamezia Terme, alla riunione di insediamento della Consulta della legalità del partito calabrese a cui ha partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti, oltre al segretario regionale Ernesto Magorno. "In Calabria - ha proseguito Ermini - non basta solo questo, però tutto ciò che viene fatto a favore della legalità non può che essere accolto con grande soddisfazione. Quando il segretario regionale Ernesto Magorno mi ha invitato ho accolto con enorme favore l'invito, perché queste sono le iniziative che il partito deve fare affiancando quelle che sono le politiche che il governo sta affrontando. In Parlamento abbiamo approvato tante leggi per la legalità: si pensi, ad esempio, al voto di scambio politico-mafioso che è tra le più importanti. Oppure la tutela dei denuncianti delle malefatte nella pubblica amministrazione, o quella sull'amministrazione dei beni sequestrati, oppure il ddl Grasso per l'anticorruzione. Però tutto questo non è mai sufficiente. I politici devono dare il buon esempio. In Calabria abbiamo avuto tante persone che hanno dato il buon esempio e che hanno addirittura pagato con la loro vita e stanno pagando subendo brutti episodi che, purtroppo, non sono accaduti soltanto nei giorni passati ma vengono anche da lontano». «Per cui - ha concluso - accogliamo con grande favore questa iniziativa anche se non basta solo iniziare ma bisogna proseguire con grande determinazione"

«Con la 'ndrangheta non si può convivere e non può essere contenuta o limitata, ma deve essere sconfitta. Noi dobbiamo combattere contro il mito dell'invincibilità della 'ndrangheta, delle mafie». A dirlo è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti, intervenendo alla riunione di insediamento della Consulta della legalità del Pd calabrese. «Si sta cercando - ha detto Minniti - di creare qualcosa che tenta di parlare alla Calabria non in senso verticale ma in senso orizzontale. Mi auguro che questo diventi un modo di essere del Pd calabrese. Siamo impegnati in varie sfide in Calabria e noi le dobbiamo vincere. Queste consulte devono essere aperte, sapendo che il tema su cui oggi stiamo discutendo è un tema cruciale per tutta la Calabria. La legalità, il rispetto delle regole, è una questione che in Calabria ha una doppia valenza. È strettamente connessa con lo sviluppo. Se non c'è una fortissima legalità la partita dello sviluppo non la vinciamo. La 'ndrangheta procura un arricchimento per se ed un impoverimento nella società in cui opera. Con Oliverio ci siamo dati un obiettivo che è quello che nel momento in cui l'Italia inizia a crescere, la Calabria deve mettere un segno più accanto al prodotto interno lordo. Il tema della crescita e del lavoro hanno un nemico mortale: la 'ndrangheta, l'illegalità. Lotta all'illegalità significa anche lotta alla corruzione. Corruzione e 'ndrangheta spesso camminano insieme. Dentro alle illegalità ci sono vasi comunicanti, per questo il tema dell'illegalità deve essere visto a 360 gradi. La 'ndrangheta è una minaccia che corrode le basi della democrazia perché interviene ed interferisce nelle strategie del consenso. Non dobbiamo lasciare soli i sindaci nel gestire gli appalti». «Noi - ha concluso Minniti - questa partita la vinciamo se siamo in grado di fare una campagna di massa facendo comprendere che la battaglia per la legalità è una battaglia per i diritti; se teniamo insieme legalità e diritti vinciamo anche la partita contro la 'ndrangheta. Partita che vinciamo se mettiamo in campo un movimento e questo è il compito di un partito, di un partito in generale e ancor di più di un partito come il Pd».