Sanità, il dg Fatarella: “Quando politica arretra sprechi si riducono”

sanita"La mia esperienza mi dice che nella storia italiana quando nella sanità pubblica la politica arretrata diminuiscono le spese e anche gli sprechi. Un esempio è ciò che è successo negli anni di Tangentopoli, il '92-'95, quando le Usl furono commissariate: in quegli anni la spesa in sanità si ridusse in termini reali. Poi la politica è tornata a farla da padrone, e la spesa è di nuovo aumentata".

E' quanto dichiara Riccardo Fatarella, direttore generale del Dipartimento regionale alla Salute della Regione Calabria, che commenta i risultati dell'indagine promossa dall'Adnkronos Salute, a settembre-ottobre, fra i medici e i farmacisti iscritti a Doctor's Life (canale 440 di Sky). L'82% dei medici ha avuto una esperienza diretta di sprechi in sanità e il 60% pensa che il fenomeno sia cresciuto negli ultimi 10 anni. "Quando si uscì dal periodo di Tangentopoli e ci fu la ripresa di un forte centralismo regionale – aggiunge Fattarella – questo passaggio non venne sempre gestito bene e questo oggi è sotto gli occhi di tutti. Ci sono Regioni ben amministrate e altre meno. Con il decreto legislativo 229 del 1999 si è optato per l'aziendalizzazione delle Usl e la principale espressione di questa autonomia è l'atto aziendale, un documento con cui l'azienda agisce come un soggetto di diritto privato, che autonomamente persegue i suoi fini, servendosi di strumenti imprenditoriali. Sarebbe dovuto servire per sburocratizzare da lacci e lacciuoli il lavoro, ma è stato trasformato dalle Regioni in un atto amministrativo, che ha bloccato e frenato l'autonomia".