Sanità, ora la deputata Nesci diffida anche Filippelli

«Pur col prevedibile disgelo tra l'Aiop e Scura, i criteri di assegnazione dei nuovi budget sanitari restano il quarto segreto di Fatima». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, con riferimento al silenzio dei commissari alla sanità calabrese, Massimo Scura e Andrea Urbani, su come abbiano ripartito i 10 milioni di euro già destinati all'estinta fondazione Tommaso Campanella, che per il tavolo ministeriale di verifica dovevano invece restare nelle casse della Regione Calabria. La parlamentare 5 stelle – che al commissario dell'Asp di Cosenza, Gianfranco Filippelli, ha inviato una diffida a non attuare il decreto di assegnazione delle somme – incalza: «Da quell'atto sono passati tre mesi, ma i criteri non sono mai usciti. Scura assicurò che li avrebbe resi noti, poi invitò a chiederli con l'accesso e infine disse che li avrebbe mandati per e-mail agli interessati. Ad oggi non c'è nulla, alla faccia della legalità e della trasparenza». «Sul caso pendono – prosegue la deputata – tre interrogazioni parlamentari. Il governatore Oliverio parlò di provvedimento clientelare che poi non impugnò. Oltretutto il decreto in questione è firmato anche dal dg del dipartimento Tutela della Salute, Riccardo Fatarella, che in risposta alla mia richiesta degli atti d'istruttoria comunicò d'averli cercati al commissario Scura. Fatarella firmò senza possederne copia?». «Questa manfrina – tuona la deputata 5 stelle – deve finire, perché 10 milioni sono una montagna di soldi e la sanità calabrese non vive del teatro di palazzo né si giova di oppositori a scopo». «La vicenda – conclude Nesci – è emblematica dell'assenza delle istituzioni e di un sistema allo sbando, in cui senza pagare penale si può fare tutto e il contrario; come per il decreto sulla rete degli ospedali, che Scura vuole cambiare a sei mesi dalle mie dettagliate obiezioni».