Il PCdI: “Roccisano promette ma i fatti stanno a zero”

"Quando le promesse diventano inganni. Emblematica, in tal senso, è la situazione dei 29.000 cittadini calabrese percettori di assegno di mobilità in deroga che vivono in una condizione drammatica tra promesse mancate e mensilità non percepite da anni. I percettori di mobilità in deroga sembrano ormai abbandonati al proprio destino; un destino amaro a causa di amministratori incapaci e sindacalisti inadeguati. Per incapacità la palma di migliore viene assegnata di gran lunga alla miracolata Assessore al Lavoro della Regione Calabria, Federica Roccisano, che dice una cosa e fa di sicuro il contrario. Infatti, il 18 settembre si sveglia di buonumore e su facebook comunica "Il problema del pagamento delle mensilità arretrate per i lavoratori percettori della mobilità in deroga è stato al centro dell'azione dell'assessore Roccisano nelle ultime settimane. È stato l'assessore, infatti, a sollecitare a Roma nel corso di una serie di riunioni lo sblocco dei pagamenti in tempi rapidi. Si è riscontrata la piena disponibilità dell'Agenzia nazionale per la coesione territoriale che ha attivato immediatamente le procedure, d'intesa con il dipartimento Lavoro della Regione Calabria, per l'emissione dei decreti di pagamento. Grazie a questo lavoro tra una settimana si procederà alla firma dei decreti e all'erogazione delle mensilità arretrate per i tutti i lavoratori aventi diritto. Finisce così una brutta pagina che ha costretto chi aveva perso il lavoro a non avere per mesi il sussidio previsto". Tirano un sospiro di sollievo 29.000 persone che da 18 mesi subiscono angherie e soprusi di ogni genere e ogni tanto ricevono qualche elemosina: finalmente l'assessore Roccisano dice che ha risolto il problema. Ma le cose non stanno affatto come veniva detto su facebook. Passano i giorni e anche le settimane, ma quella che veniva presentata come una manna dal cielo per migliaia di famiglie che si trovano nell'indigenza più assoluta, che si vedono negati i diritti più essenziali, come addirittura la possibilità di mandare i propri figli a scuola perchè impossibilitati a comprare libri, quaderni e accessori vari, si rivela un grande bluff. Dopo 10 giorni la beffa; sempre su facebook arriva la cruda e amara verità: "A Crotone per l'iniziativa "Lavoro è Dignità" organizzata da CGIL, CISL e UIL. Ho ascoltato tantissimi lavoratori, della mobilità e delle partecipate, in grossa difficoltà. Ho spiegato loro, senza girarci tanto intorno, quello che occorre fare da qui a poco per dare una risposta concreta". Insomma, bandista, come si diceva una volta. Il 18 settembre Roccisano dice che ha risolto il problema e il 28 settembre Roccisano fa marcia indietro e dice quello che bisogna fare per dare una risposta concreta, non dice però che spetta a lei fare e dare risposte e non ad altri. Incredibile. E quel che è peggio pare che non solo non ci solo i soldi per tutte le mensilità arretrate, per alcuni 18 mesi, per altri 15 e per altri ancora 12 mesi, ma non ci sono neppure per una mensilità per tutti i 29.000 cittadini/lavoratori interessati. Al danno si aggiunge la beffa, mentre la Roccisano dice tutto e il contrario di tutto ma non fa l'unica cosa per cui è obbligata e cioè risolvere il dramma di questi cittadini. Evidentemente per l'assessore miracolata è molto più importante fare la telefonista per conto del suo dante causa Oliverio per chiedere ai sindaci di sottoscrivere il documento di solidarietà a Oliverio. Per queste iniziative esilaranti il tempo lo trova, ma per i lavoratori invece non c'è spazio. E' ora di dire basta a questa ìgnavia, indifferenza e incapacità. Non si può continuare a prendere in giro i lavoratori e le loro famiglie. I Comunisti Italiani della Calabria chiedono che la Regione garantisca immediatamente il pagamento di tutte le mensilità arretrate ai 29.000 percettori di mobilità in deroga anche procedendo alle necessarie anticipazioni di cassa. Questa è l'unica cosa che va fatta per tutelare i diritti acquisiti dei lavoratori visto che le promesse della Roccisano stanno a zero". Lo afferma in una nota stampa una nota del Partito Comunista d'Italia della Calabria.