Ndrangheta, Bindi: "Partiti dovrebbero dotarsi di strumenti di analisi ancora prima degli arresti"

"Le due operazioni contro la 'ndrangheta portate a termine oggi dai Carabinieri e dalle DDA di Catanzaro e di Reggio Calabria fotografano perfettamente la pericolosità delle cosche calabresi: attente a mantenere il controllo del territorio, anche grazie a stretti rapporti con esponenti delle amministrazioni locali, ma anche a sviluppare i propri interessi fuori dall'Italia". Così la presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, ha commentato le due operazioni odierne contro la 'ndrangheta. "L'inchiesta di Catanzaro - sottolinea Bindi - ha dimostrato come sia sempre vivo il tentativo di controllare gli appalti pubblici a livello locale e regionale, sia procacciando voti per i candidati sia condizionandoli dopo le elezioni. Per questo sono convinta che sia necessario dotare la politica ed i partiti di elementi di analisi sempre più moderni che siano in grado di comprendere e fermare i tentativi di infiltrazione, prima delle indagini e degli arresti. Quella di Reggio Calabria, invece, ha dimostrato che i tentativi di insediarsi all'estero, in questo caso in Svizzera ed in Germania, proseguono, ma con uno stretto controllo da parte della struttura criminale attiva in Calabria. Purtroppo - conclude il presidente dell'Antimafia - qui si sconta ancora la difficoltà di una legislazione europea ancora carente, che non persegue specificamente il reato di associazione mafiosa, anche se la collaborazione tra i diversi Stati sta facendo sensibili passi in avanti".