Coldiretti: “La Regione confermi le scelte del Ministro Martina a tutela dei veri allevatori”

Il Ministero ha "cancellato" le speculazioni e dato valore alla premialità a favore dei veri allevatori, (scelta confermata da tutte le Regioni), e in Calabria c'è chi chiede una deroga alla Regione per ottenere una rendita da contributi PAC sui pascoli senza possedere animali. Coldiretti, nel ribadire la contrarietà alla deroga, precisa che l'aiuto deve essere erogato agli allevatori e quindi all'agricoltore per come sancito nei testi della Riforma della PAC ed entrando nel merito argomenta le motivazioni. Il riconoscimento della pratica del pascolamento di terzi, non costituisce una esigenza neanche per la Calabria, poiché tutte le aziende zootecniche, in possesso di pascoli (in proprietà, affitto, comodato e concessioni pubbliche) non subiranno alcuna perdita di risorse rispetto ai nuovi diritti in via di assegnazione per il periodo 2015-2020. Anzi per troppi anni il pascolamento di terzi, consentito fino al 2013, ha significato alimentare rendite a soggetti non allevatori. Rendere ammissibile il pascolamento terzi, significa al contrario, creare penalizzazioni gravi per gli allevatori e solo vantaggi per i proprietari dei pascoli, poiché il pagamento degli aiuti sarebbe liquidato ai proprietari senza l'esercizio di alcuna attività agricola. Ribadiamo che il Decreto Ministeriale n.1420 del 26 febbraio 2015, vieta l'esercizio del pascolamento di terzi ma demanda alle regioni, l'adozione della deroga al fine di rendere eleggibili ai pagamenti diretti, talune superfici come i boschi con sottobosco inerbito, attualmente non considerati ammissibili e spesso detenuti dagli allevatori: questo si sarebbe un danno agli allevatori se la Regione non operasse la deroga. E' urgente – continua Coldiretti - che invece ARSAC, Calabria Verde e Comuni si strutturino nei tempi utili per favorire le assegnazioni temporanee e/o contratti di affitto pluriennali. Non serve aggiungere alle tante articolate norme europee e nazionali di riferimento ai titoli di conduzione altri provvedimenti regionali che rischiano di generare l'effetto contrario alla semplificazione. Sui terreni demaniali o di uso civico sono gli Enti territoriali che non stanno applicando e concertando con Arcea, l'articolazione del contenuto che deve caratterizzare le concessioni adottando conseguenti linee guida. In questo caso, onde evitare disservizi e/o ritardi, sarebbe di altresì essenziale, una azione di impulso da parte della Regione veso i suoi Enti strumentale e ANCI Calabria. Come se non bastasse - ricorda Molinaro - Arcea è l'autorità regionale delegata dalla Commissione Europea ad essa spetta di indicare con propri provvedimenti attuativi delle norme europee e nazionali la tipologia dei possessi ammissibili ai pagamenti della PAC. "I sostegni della PAC e del PSR - sostiene Molinaro - devono essere dati a chi lavora per davvero la terra e non sulla carta. Ci auguriamo – chiosa - che in questo momento difficile dell'intero Paese ed in particolare per la Calabria nessuno abbia la leggerezza di legittimare insostenibili privilegi".