Operazione “Aemilia”: il Riesame accoglie appello pm: disposta custodia cautelare in carcere per padre di Vincenzo Iaquinta

Il tribunale del Riesame ha accolto l'appello della Procura di Bologna: disposta la custodia cautelare in carcere per Giuseppe Iaquinta, padre dell'ex calciatore della Juventus Vincenzo, indagato nell'inchiesta Aemilia contro la 'ndrangheta. L'imprenditore, che risiede nel reggiano, era stato arrestato a fine gennaio con l'accusa di far parte di associazione a delinquere di tipo mafioso. Il 27 marzo il Gip aveva revocato l'ordinanza, rimettendolo in libertà. Il Riesame ha disposto nuovamente il carcere, ma la misura è sospesa in attesa della Cassazione. Le valutazioni dei giudici (Raimondi, Criscuolo, Migliori) ruotano attorno all'esposto con cui Iaquinta, nei mesi scorsi, si autodenunciò alla Procura di Bologna, invitando gli inquirenti ad indagare su di sé per dimostrare la propria estraneità all'associazione mafiosa. Un'iniziativa cui fece seguito una segnalazione al Procuratore nazionale antimafia, dai contenuti analoghi. Diversamente dalle conclusioni a cui era arrivato il Gip, il collegio del Riesame ritiene che le decisioni di Iaquinta di fare esposto e segnalazione "debbono essere lette come una mossa rischiosa, ma anche necessaria e condotta con molta abilità" per cercare di ottenere il reinserimento della sua società nella white list della prefettura. Ma le iniziative "non appaiono invece indicative della volontà di recidere i legami con la cosca, che sono, ovviamente e inevitabilmente, negati alla radice".