"Idea": l'associazione-salvadanaio di Nicola Adamo

adamonicoladi Claudio Cordova - Peculiare tra le tante contenute nelle quasi 900 pagine firmate dal Gip Olga Tarzia è la posizione di Nicola Adamo, ex consigliere regionale, fedelissimo del Governatore Mario Oliverio e marito della parlamentare del Partito Democratico, Enza Bruno Bossio. Adamo stipulerà un contratto con l'associazione l'Idea per lo svolgimento di tutti i servizi relativi alla sua attività, poi facendosi rimborsare le spese per pagamenti diretti a collaboratori e dipendenti della predetta organizzazione, utilizzando importi superiori alla quota di fondi assegnatigli dal gruppo misto Consigliere regionale, dopo un passaggio al gruppo Misto, dal 21 marzo 2013 è rientrato nel Partito Democratico. Ad oggi era indicato tra i papabili candidati per la poltrona di sindaco di Cosenza. Adamo avrebbe documentato una serie di spese con riferimento all'associazione Idea. L'oggetto veniva descritto con l'elencazione di una serie di attività che l'associazione avrebbe svolto per conto del "committente": utilizzo sede; telefono e fax; internet; WEBTV; rassegna stampa; organizzazione attività di studio, ricerca, aggiornamento e documentazione legislativa; organizzazione relazione (singolare nel testo, n.d.r.) con il pubblico; organizzazione di propaganda politico-istituzionale; assistenza operativa amministrativa quotidiana; rapporti e comunicazione con stampa e televisioni; realizzazione e gestione sito Web committente; organizzazione e gestione attività di rappresentanza istituzionale; gestione banche dati; allestimento ed organizzazione eventi. Un lungo elenco di funzioni generiche, molte delle quali decisamente evocative di attività squisitamente politiche e di promozione della persona dell'Adamo piuttosto che relative all'attività istituzionale dallo stesso svolta quale componente del Gruppo Misto.

In ogni caso, agli inquirenti appaiono decisamente misteriose appaiono le mansioni descritte in contratto come "internet" o WEBTV (dato atto che non esiste un canale TV del Gruppo Misto). Certamente. curioso appare l'accenno alla realizzazione e gestione del sito internet atteso che non se ne rinviene traccia sul web (né di un sito del consigliere Adamo né tantomeno del Gruppo Misto). Decisamente generici gli accenni a tutta una serie di attività di organizzazione (studio, ricerca, ecc.), ossia la necessità che le stesse fossero conferite a soggetti qualificati e competenti in quel determinato settore di competenze. In questo caso non è dato sapere chi, con quali competenze, avrebbe dovuto erogare tali prestazioni, né tantomeno l'oggetto delle stesse.

Peraltro, le analisi degli inquirenti accerteranno come Adamo potesse disporre di importi di gran lunga superiori alla sua presunta quota dei fondi assegnati al Gruppo Misto.

Da tali elementi emergerebbe chiaramente la prova che l'associazione (apparentemente senza fini di lucro) non operava in "esclusiva" per Adamo né tantomeno per il Gruppo Misto. Pertanto, molti dei costi addebitati ai fondi del Gruppo appaiono ulteriormente ingiustificati. Pertanto, risulterebbe provato che Adamo mediante l' utilizzo dell'associazione "L'IDEA" produce costi per il Gruppo di appartenenza, ulteriori rispetto ai compensi erogati "da contratto" (questa è la dicitura che si incontra nelle quietanze rilasciate di volta in volta dai componenti dell'associazione).