Rapporto Svimez: in Calabria solo 2,5% dei bambini in asili nido

In Campania e Calabria meno del 3% dei bambini frequenta l'asilo nido mentre in Trentino sono il 23%: e già in seconda elementare emergono divari di risultati tra chi va all'asilo e chi no. È quanto emerge dallo studio «Il più prezioso dei capitali. Infanzia, istruzione, sviluppo del Mezzogiorno» di Vittorio Daniele pubblicato sulla «Rivista Economica del Mezzogiorno», trimestrale della Svimez che invita ad investire nell'infanzia come «priorità per la politica di riequilibrio territoriale». In base ad elaborazioni Svimez su dati Invalsi, a livello regionale, esiste un forte legame tra frequenza degli asili nido e performance in italiano e matematica degli alunni delle scuole elementari. Sulla base di dati 2011, quasi un bambino trentino su quattro frequenta gli asili nido (23%), e in seconda elementare registra nelle due discipline punteggi superiori a 210. In Campania e Calabria, invece, neanche tre bambini su cento frequentano gli asili nido, e registrano in italiano e matematica punteggi di circa venti punti inferiori ai trentini. «Poiché l'investimento nell'infanzia è quello con il maggior rendimento sociale ed economico, ridurre le disuguaglianze di partenza dovrebbe essere una priorità per la politica di riequilibrio territoriale: migliorare la qualità del capitale umano nel Mezzogiorno, sin dall'infanzia, avrebbe effetti positivi anche sullo sviluppo regionale», spiega lo studio. - PERFORMANCE IN ITALIANO E MATEMATICA: In testa alla classifica i bambini trentini, che realizzano punteggi superiori a 210, seguiti a pari merito da Marche, Piemonte e Friuli Venezia Giulia (207). Tra le regioni del Sud i punteggi sono diversi: la Sardegna, la migliore al Sud, segna 203, l'Abruzzo e il Molise 201, Basilicata e Puglia sono a 198. In coda, fermi a 192 punti, con circa venti punti in meno dei bambini trentini, i bambini campani, calabresi e siciliani. - CHI FREQUENTA E CHI NO: Se i bambini trentini ottengono, come rilevato, punteggi più alti nelle due discipline, è anche perché fra loro il 23,3%, quasi un bambino su quattro, frequenta gli asili nido, la percentuale più alta in Italia dopo l'Emilia Romagna (26,5%). Avvantaggiati anche i bambini friulani, con una frequenza di un bambino su cinque (20,7%). Percentuali a due cifre anche per i bambini marchigiani (17%) e piemontesi (15%), che non a caso fanno registrare punteggi superiori ai 206 punti in entrambe le discipline. Anche i bambini umbri, che frequentano l'asilo per il 23% del totale, registrano punteggi pari a 203 in italiano e 205 in matematica. Situazione rovesciata, invece, al Sud. La Sardegna, che segna le performance migliori nelle due discipline, ha un tasso di frequenza dei bambini agli asilo nido del 12,6%. Ma a parte il Molise, con l'11% delle frequenze, nel Mezzogiorno i bambini che vanno all'asilo nido sono davvero pochi. In Abruzzo e Basilicata meno di un bambino su dieci frequenta l'asilo: solo rispettivamente il 9,5% e il 7,3% del totale. Le cifre scendono ancora man mano che si va a Sud. In Sicilia solo 5 bambini su 100 vanno all'asilo, 4,5 in Puglia, e addirittura ancora meno in Campania (2,8%) e Calabria (2,5%). In pratica i bambini calabresi frequentano l'asilo in misura dieci volte inferiore ai bambini emiliani. - ASILI NIDO E RICCHEZZA: Inoltre, piove sempre sul bagnato: dove c'è maggiore ricchezza si trova anche una maggior diffusione di servizi pubblici per l'infanzia. Mettendo infatti in relazione il Pil pro capite con la diffusione di servizi per l'infanzia emerge che Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia sono sempre le regioni con il maggior numero di asili nido e tra quelle con la maggior ricchezza pro capite. Dall'altro lato, Campania, Calabria e Sicilia si confermano regioni con una diffusione minima di servizi all'infanzia e un altrettanto basso livello di ricchezza. Non a caso i servizi di childcare hanno anche un considerevole effetto sull'occupazione femminile: in presenza di asili nido molte mamme a basso reddito sarebbero incentivate a trovare un lavoro.