Tramonti e Lavia (Cisl): “Necessario immediato sbocco dei pagamenti della mobilità in deroga”

"Ad oggi, nonostante la firma dell'accordo istituzionale e il decreto regionale n. 4924 che autorizza il pagamento di due mensilità, intollerabili ritardi impediscono l'erogazione delle spettanze in favore di migliaia di lavoratori che aspettano da mesi.

E' evidente che il protrarsi di tali ritardi rischia di generare una esplosione delle già forti tensioni sociali che si registrano sui territori". Lo affermano il Segretario Generale Cisl Calabria, Paolo Tramonti, e il Segretario Regionale, Giuseppe Lavia. "Riteniamo che – proseguono i due – a fronte della disponibilità di 55 milioni di euro, questioni tecniche non possano impedire l'erogazione delle prestazioni di sostegno al reddito aggravando una situazione già drammatica per migliaia di famiglie calabresi.

Auspichiamo che l'INPS, come ente erogatore, liquidi le prestazioni e che, nel contempo, si avvii un rapporto di collaborazione fra Regione ed Istituto finalizzato al superamento di ogni criticità.

Ricordiamo a chi forse prima era distratto, che a fissare i limiti di durata di tutti gli accordi regionali per la concessione degli ammortizzatori in deroga è il decreto interministeriale del 1 agosto 2014, al quale le Regioni debbono attenersi nello stabilire i criteri di fruizione pena la nullità degli accordi e l'impossibilità di procedere al pagamento delle indennità.

L'accordo istituzionale, inoltre, utilizzando quanto previsto nel citato decreto interministeriale – osservano – riserva il 5% delle risorse possibili assegnate alla Calabria per erogare il trattamento di mobilità in deroga al fine estendere la durata del trattamento ai lavoratori che maturano durante l'anno i requisiti pensionistici e ai lavoratori di nuclei familiari in condizioni economiche più difficili, secondo procedure operative trasparenti che verranno definite con successivo atto.

Giova ricordare che il fabbisogno stimato dalla Regione per l'erogazione delle indennità di cassa integrazione e mobilità in deroga per la durata massima prevista nell'accordo è superiore ai 340 milioni di euro, a fronte di risorse già assegnate dal Ministero pari a circa 96 milioni di euro, cui si aggiungeranno ulteriori risorse regionali FSE riprogrammate che saranno pari complessivamente a 133 milioni di euro, per un totale complessivo pari a circa 230 milioni.

Vanno reperiti oltre 100 milioni, al fine di consentire l'erogazione delle prestazioni di sostegno al reddito per la durata prevista dall'accordo. Questi sono i numeri, il resto è sterile quanto tardiva demagogia.

Nel contempo, così come previsto nell'accordo istituzionale – concludono Tramonti e Lavia – urge riprendere il confronto con la Regione per un Piano per il Lavoro e per le Politiche attive che possa favorire un processo di ricollocazione e reinserimento dei lavoratori percettori ed inoccupati".