Operazione “Aemilia”, il Riesame respinge appello pm su Bernini

Seppur ritenendo che Giovanni Paolo Bernini abbia effettivamente promesso o almeno in parte versato una contropartita economica per ricevere l'appoggio di una 'ndrina nella competizione elettorale per il Comune di Parma, il tribunale del Riesame di Bologna ha rigettato l'appello della Dda che ne chiedeva l'arresto nell'ambito dell'inchiesta Aemilia sulla 'ndrangheta. Bernini, Forza Italia (ex Pdl), ex presidente del consiglio comunale di Parma e assessore, è accusato dalla Procura di concorso esterno in associazione mafiosa. Ma il Gip Alberto Ziroldi, che a fine gennaio aveva disposto 117 misure di custodia cautelare in carcere, aveva già rigettato la richiesta per il politico. Nei giorni scorsi è stata depositata la decisione del Riesame che ha respinto l'appello del Pm Marco Mescolini per lui e per Giovanni Gangi, accusato di aver fatto da mediatore. Per l'accusa Bernini in cambio di voti avrebbe pattuito un compenso di 50mila euro, di cui 20mila sarebbero stati versati dal politico sul conto di un prestanome di Romolo Villirillo, accusato di essere uno dei promotori dell'associazione mafiosa. Le condotte di Bernini, secondo il Riesame "paiono dover essere qualificate come corruzione elettorale". Tuttavia, essendo la pena massima per questo reato tre anni, non sarebbe giustificata una misura. Inoltre, soprattutto, non c'è il rischio di reiterazione del reato. (Ansa)