Sanità, Picarelli (Smi): “Si stabilizzino i medici precari subito”

"Lo SMI esprime preoccupazione e perplessità per come si sta procedendo nella gestione dell'emergenza del Sistema Sanitario Regionale". Lo afferma il presidente regionale del Sindacato Medici Italiani, Claudio Picarelli. "Da una parte un piano di rientro oppressivo e che non lascia spazio per la rinascita e la riqualificazione dei servizi, con tagli e accorpamenti di reparti e posti letto. Dall'altra parte un blocco del turnover che solo a proclami risulta finito. A quando le assunzioni? A quando la stabilizzazione dei medici ed infermieri precari? La Calabria ed in particolar modo la provincia di Cosenza, vanta un triste e grottesco primato in Italia: medici formatisi nelle corsie dei nostri ospedali, che hanno dato il meglio della loro vita lavorativa, che hanno sostenuto il peso di turni massacranti, che hanno permesso l'apertura di nuovi reparti (vedi la chirurgia vascolare e l'ematologia a Cosenza), sono dopo oltre dieci anni ancora in una condizione di precariato! Ancora anno dopo anno – prosegue – devono fare i conti con rinnovi di contratti trimestrali o quando sono fortunati, annuali. La normativa di legge ha previsto i concorsi riservati per i precari della sanità, ma ancora si parla di assumere altri precari o addirittura utilizzare graduatorie aperte di altre province.

Quanto dovranno ancora aspettare i nostri "ex giovani" medici per avere un giusto riconoscimento dopo anni di sacrifici e di tensioni al loro impegno? I dieci - dodici anni di precariato di diversi medici, sono un triste record che andrebbe al più presto interrotto. C'è bisogno di stabilità e di certezze nel lavoro per dare nuovo impulso e qualità nei servizi erogati.

Lo SMI a tal proposito lancia un appello al Presidente Regionale, on. Oliverio, affinchè prenda a cuore questa triste realtà di tanti medici che da anni aspettano il concorso per la loro stabilizzazione. Il presidente Regionale che rappresenta i cittadini calabresi si faccia promotore davanti al Commissario per il piano di rientro di un'azione forte e decisa per la risoluzione di un problema che da troppi anni si trascina senza soluzioni.

La Calabria – conclude Picarelli – ha sì bisogno di forze fresche in sanità, ma prima c'è bisogno che i precari che tanto hanno dato per il mantenimento dei LEA, siano stabilizzati, senza altri indugi".