Arcigay e Fidem chiedono collaborazione per sostegno a migranti

"Viviamo sulle sponde di un mare che è ormai diventato un'enorme fossa comune. I morti si contano a migliaia e ognuno di loro pesa come un macigno sulle coscienze di una politica salottiera che predica bene e razzola male. Di fronte a quest'ulteriore migliaio di morti ci chiediamo: che senso ha istituire giornate della memoria per i morti in mare, se questa vuota liturgia è ammutolita dal silenzio assordante di chi, pur potendo, non muove un dito per individuare soluzioni di lungo periodo per gestire il dramma dell'immigrazione?". Le associazioni Arcigay I due Mari Reggio Calabria e FIDEM - Festival delle Idee Euro-Mediterranee si uniscono alle dichiarazioni fatte dal Presidente Oliverio e raccolgono il suo appello alla collaborazione. Di fronte a un'emergenza di tale portata non ci si può voltare dall'altra parte, bisogna rimboccarsi le maniche e mettere in campo le migliori energie di quella Calabria che conosce il dramma dei migranti perché l'ha vissuto, e continua a viverlo, sulla propria pelle: "Il massiccio flusso migratorio cui stiamo assistendo si iscrive in un contesto di mutamento storico e geopolitico inarrestabile. Per questo occorre trasformare quello che oggi viene percepito come un problema in una risorsa, ben consapevoli che strumentalizzare la disperazione dei migranti per fare bassa politica o per rastrellare manciate di voti significa rendersi corresponsabili di questo massacro. Per questo servono idee, progetti, fondi che permettano di andare al di là della gestione emergenziale. Gestire l'immigrazione come si è fatto negli anni '80 e '90 non solo non è più possibile, ma è un grave errore che deriva da grande ignoranza. Il futuro dell'Italia e di tutta l'Unione Europea passa per questo stretto viatico. E' ora di aprire gli occhi". Arcigay e FIDEM da anni lavorano per combattere le discriminazioni attraverso il dialogo e l'ascolto, mettendo al centro delle loro azioni la persona e il rispetto della dignità umana, nel quadro di azioni che devono coniugare solidarietà e sicurezza, accoglienza e attenzione, diritti e doveri. E' arrivato il momento di rompere gli indugi. L'unione fa la forza.