Laura Ferrara (M5S): “Sorical rispetti direttive europee e Regione spinga per acqua pubblica”

"L'acqua è un bene pubblico e come Movimento 5 Stelle ci siamo sempre battuti contro la sua privatizzazione, in particolar modo se questo vuol dire non garantire la sicurezza degli approvvigionamenti come sancito dalla direttiva 60/2000. In ottemperanza a questo e a quanto accaduto in provincia di Crotone nei giorni scorsi, ho presentato specifica interrogazione alla Commissione Europea". Lo afferma l'europarlamentare Laura Ferrara del Movimento Cinque stelle.
"La So.Ri.Cal Spa, ente a gestione mista e gestore dell'acqua in Calabria – aggiunge Ferrara – ha posto in essere, da tempo, una procedura di riduzione della portata idrica ai Comuni morosi. Una procedura del tutto arbitraria, in quanto la So.Ri.Cal., invece di utilizzare gli ordinari strumenti giudiziari di recupero del credito, agisce in violazione di norme e principi cardine dell'UE, non adempiendo ai suoi obblighi di servizio pubblico e violando il divieto di abuso di posizione dominante. Tale procedura non è contemplata altresì dalla stessa "carta di servizi" della So.Ri.Cal.
Questi i motivi per i quali ho inteso portare a conoscenza della Commissione europea dell'abuso perpetrato ai danni dei cittadini calabresi. L'atto posto in essere da Sorical, così come lo stesso ente ammette sul suo sito vorrebbe "sensibilizzare i cittadini" e "sensibilizzare i comuni" al puntuale pagamento dei debiti, avocando a sé un ruolo che non le compete.
A mio avviso quello che accade è invece una vera e propria violazione di norme e principi europei, che non assolve dunque alla "specifica missione loro affidata", come previsto dall'art. 86 del Trattato istitutivo CE. Si chiede pertanto alla Commissione se è a conoscenza di quanto accade in Calabria da tempo e se ritiene rispettati i principi e le norme europee che tutelano la fornitura idrica quale servizio di interesse generale.
Non è ammissibile che ancora oggi un diritto inalienabile come quello dell'accesso all'acqua ed alla fornitura idrica sia ad esclusivo appannaggio di un privato. I cittadini inermi assistono ad una guerra dell'acqua e nel frattempo i loro rubinetti rimangono vuoti. La città di Crotone, così come altre, troppe realtà calabresi, paga il prezzo di un doppio passaggio addirittura. La Sorical- prosegue la pentastellata – vanta infatti un credito di due milioni di euro dalla Soakro, società che distribuisce poi l'acqua nelle reti cittadine.
Se la società non riesce a pagare la fornitura è chiaro che il sistema non funziona ed in virtù di questo è necessaria ed urgente una rimodulazione perché un bisogno primario non può essere messo in secondo piano rispetto ad una gestione per nulla condivisibile e che ad oggi procura danni ai soli cittadini. La Regione Calabria – conclude Ferrara – dovrebbe seguire l'esempio del Lazio dove è già stata emanata una legge che rispetta i dettami del referendum del giugno 2011, per il quale si espressero 27 milioni d'italiani, il quale abrogò qualsiasi norma che affidava la gestione dell'acqua ai privati. Vittoria però che in Calabria rimane solo sulla carta".