Il Gruppo Regionale del Pd e la questione femminile: una battaglia di civiltà

convegnodonnepddi Simone Carullo - Le donne al centro del Convegno organizzato dal gruppo-regionale del Pd, tenutosi questa mattina nella sala "Giuditta Levato" di Palazzo Campanella, per l'approfondimento di un tema che ormai da troppo tempo risulta di "stringente attualità".

La "giornata delle donne" è alle porte: l'8 marzo si celebrano le conquiste politiche e sociali ottenute in poco più di un secolo di attività, a partire dalla II Internazionale socialista, quando per la prima volta si parlò di "questione femminile" e di "suffragio universale". Ma l'8 marzo è anche il momento per ricordare il tragico incendio della fabbrica Triangle nel quale perirono 123 donne, il più grave incidente industriale della storia di New York.

Da Rosa Luxemburg ad oggi di tempo ne è passato, in mezzo il femminismo, le battaglie per il voto, l'aborto ed il divorzio, le leggi sulle pari opportunità. Ma se la questione femminile è ancora al centro del dibattito politico significa che tutto ciò non basta. Ad affermarlo chiaramente, nell'incontro di oggi, sono le donne calabresi.

Donne come Maria Stella Ciarletta, consigliera regionale di Parità, che ha spiegato come spesso, in Calabria, la Legge n° 56 del 2014 (Delrio) - che prevede che nelle amministrazioni comunali "nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%" – venga disattesa. "E' una questione culturale, noi dobbiamo focalizzare le proposte sulle politiche di genere tenendo conto di questioni cruciali come il precariato, il lavoro nero, la maternità. In tutto questo, la Regione deve ricoprire un ruolo centrale".

L'on. Enza Bruno Bossio del Pd, ospite d'eccezione del Convegno dal titolo "Le donne nella Calabria che cambia", ex Fgci e protagonista del movimento femminista negli anni '70, ha incentrato il proprio intervento sulla battaglia per il "riconoscimento della diversità". "Non possiamo smettere di parlare di donne, perché non possiamo smettere di parlare di diritti – ha affermato -. Io personalmente non sopporto sentir parlare di quote rosa, credo nella parità di genere perché vorrei che la metà dei generi non venga discriminata. Oggi succede alle donne, domani potrebbe succedere agli uomini".

La parlamentare ha affrontato l'argomento in questione cercando di svincolarlo dalla solita contrapposizione donna/uomo, spiegando come la soluzione della cosiddetta questione femminile determinerebbe "la crescita dell'umanità tutta".

"Bisogna condurre una battaglia complessiva per l'occupazione e lo sviluppo – ha continuato-, una battaglia in cui le donne siano trainanti per la rivendicazione dei diritti di tutti".

La Bruno Bossio ha parlato di "reddito minimo", di "educazione di genere" per risolvere a monte il problema della violenza sulle donne, che è un problema culturale ancor prima che giuridico. Poi un appello ala Giunta regionale: "La modifica delle Legge Elettorale Regionale, con l'introduzione della doppia preferenza di genere, deve essere fatta nei primi sei mesi della legislatura, quando ancora non si pone per i consiglieri il problema della ricandidatura. Altrimenti, se si attendono gli ultimi due mesi di legislatura, nessun consigliere vorrà votarlo". Verità scarna ma sacrosanta.

Infine un menzione per la tecnologia del momento: la banda larga. "In Calabria, il 70% dell'opera sarà pagata con fondi europei, tutto questo si traduce in una grande opportunità per la regione. La forza della nuova Giunta, che dovrà essere misurata da qui a due anni, sarà quella di far in modo che questi fondi e queste opportunità creino ricchezza sul territorio".

A centrare la discussione su temi scottanti ci pensa Angela Laganà, presidente provinciale del Cif (Centro Italiano Femminile): "La corruzione è il tema della Calabria – ha affermato -. Alle donne calabresi combattere la corruzione conviene, perché la corruzione disperde risorse importanti e si traduce in un abbattimento dei servizi". Corruzione e criminalità organizzata, che sovente imperversano a braccetto, aprono il dibattito ad un altro dei temi propri della nostra regione: le donne vittime di 'ndrangheta, ("donne in cerca di guai", come recitava la canzone ...).

"Queste donne – ha continuato Angela Laganà – possono scardinare dall'interno il sistema mafioso, ma pagano un prezzo troppo alto, il prezzo della vita".

E' il momento di ricordare un'altra donna calabrese, simbolo di coraggio e di ribellione, Lea Garofalo. "Una donna che – come ha detto Enza Bruno Bossio - ha voluto rivendicare la sua autonomia rispetto ad un marito mafioso".

Ma la parità di genere non si esplicita solo e soltanto nella rappresentanza politica, riguarda bensì ogni aspetto della vita economica e sociale del Paese. Il lavoro femminile ed il diverso trattamento salariale al quale le donne sono sottoposte è al centro de dibattito non solo sulla scena locale, ma ha addirittura infiammato la notte degli Oscar, quando Patricia Arquette, vincitrice come migliore attrice non protagonista, ha tuonato contro la discriminazione economica delle donne.

"La questione femminile non è fatta solo di alcuni temi – ha affermato infatti Tonia Stumpo, del coordinamento nazionale del Pd -, ma è fatta di tutti i temi, dunque non bisogna ghettizzarla. La questione di genere è una questione di civiltà".

Ma vi sono anche motivi per un cauto ottimismo, ha spiegato la Stumpo, "infatti per la prima volta all'interno dello Statuto regionale si è messo a norma che la presenza femminile non deve essere al di sotto del 30%. E' l'inizio di un grande percorso democratico".

Anche Mimma Pacifici guarda alla rappresentanza femminile all'interno della Giunta regionale come un'opportunità: "La Giunta non è completa. Pensare ad una presenza femminile sarebbe un segnale importante per la Calabria. Io auspico dunque che il nuovo governo della Regione si completi un po' meglio, ma anche che dia delle risposte concrete: a partire dalle scuole per l'infanzia ma non solo. La popolazione sta invecchiando, quindi bisogna guardare all'assistenza degli anziani perché la società calabrese non è organizzata per sopperire all'esigenza dei più deboli e molto spesso questa problematica si ripercuote proprio sulle donne".

Dopo l'intervento di Seby Romeo, consigliere regionale del Pd - il quale ha recepito le proposte sulla Legge Elettorale Regionale e ha confermato l'impegno sulla banda larga – le conclusioni sono state affidate al Presidente del Consiglio Regionale, Tonino Scalzo, che ha voluto esserci nonostante le minacce di morte subite che lo hanno costretto a ritardare per rispondere alle domande degli inquitenti. Scalzo ha riproposto una riflessione sull'occupazione femminile, "un problema che tocca l'interno Paese" ed infine ha spiegato che "l'emendamento sulla preferenza di genere è solo il primo passo verso la piena attuazione della legge all'interno del Consiglio Regionale".

Si è concluso così il Convegno sulle donne, organizzato non a caso nella sala dedicata a Giuditta Levato, prima vittima durante le battaglie per la terra che si verificarono in Calabria nel '46, e in coincidenza con il decennale dalla morte di un'altra grande donna calabrese: Serenella Lucisano, sindacalista FP Cgil Reggio.