L’ex ministro Lanzetta: “Familismo amorale in una parte del Pd”

"La 'questione morale' l'aveva posta Enrico Berlinguer, ma, a quanto pare, senza grandi risultati, visto che la corruzione in Italia dilaga ogni giorno. A una parte del PD può essere applicato il concetto sociologico di "familismo amorale" di Edward Banfield. Pur ritenuto assolutamente insufficiente nelle descrizioni e molto debole nell'analisi per quanto riguarda il Mezzogiorno, ritengo che una delle conclusioni a cui è pervenuto Banfield, secondo cui "nessuno perseguirà l'interesse comune, salvo quando ne trarrà un vantaggio proprio", non sia molto lontana della realtà politica di molti piddini e non solo". È uno dei passaggi salienti dell'intervista rilasciata dall'ex Ministro Maria Carmela Lanzetta al giornale online ilredattore.it. L'ex sindaco di Monasterace commenta inoltre le risposte provenienti dal Pd rispetto ad una sua precedente dichiarazione e sostiene che "I segretari provinciali si sono costituiti in "branco" politico per replicare al mio scritto. Dico "branco" perché ai tre non dimissionari, si sono uniti i due mancanti di Cosenza e Crotone mai citati. L'hanno fatto, tra l'altro, con frasi dal tono intimidatorio che la dice lunga sulla loro debolezza umana e politica, che tentano di occultare attraverso la conservazione – contro le regole dello Statuto - delle poltrone di segretario, probabilmente per determinare il presente dei circoli e quant'altro con fini elettorali, senza la reazione degli iscritti, a parte, poche eccezioni. A questo proposito, citando Martin Luther King, dico che non mi fanno paura le mancate dimissioni dei tre segretari provinciali, ma il silenzio degli iscritti al PD. Sarebbe questo il rinnovamento auspicato? A che serve uno Statuto non rispettato e non fatto rispettare". La Lanzetta definisce infine "un equivoco" la sua convocazione in Commissione Antimafia.