'Ndrangheta in Lombardia, Prefetto di Milano: "Numero denunce esiguo ma dato non è esaustivo"

"Esiguo il numero di denunce per estorsione in provincia di Milano, ma non è un dato esasustivo del fenomeno" secondo il prefetto Francesco Paolo Tronca. Similmente accade per l'usura, con un andamento stabile dal 1996 al 2011, con 12 episodi, poi arrivati a 42 nel 2014: 2ma è un fenomeno da inserire nel contesto di difficoltà di accesso ai finanziamenti, senza negare che la maggior parte delle istanze sembrano prodotte con lo scopo di bloccare le procedure esecutive". Aprendo stamani la giornata di formazione antiusura e antiracket Tronca ha tracciato un quadro della provincia di Milano in cui la 'ndrangheta "è passata da manifestazioni tradizionali sue tipiche, a forme di controllo di settori economici e di infiltrazioni nelle istituzioni pubbliche a livello locale attraverso la corruzione". Nel panorama lombardo, emerge inoltre secondo il prefetto "la presenza di soggetti spesso incensurati e insospettabili, a disposizione degli affiliati anche per operazioni di mutuo soccorso economico e logistico a detenuti, latitanti e rispettive famiglie". Tornando ai numeri delle denunce di estorsione e delle istanze aperte per l'accesso al fondo di solidarietà, Tronca ha spiegato che «non tengono conto delle situazioni non denunciate per timore e per poca consapevolezza». Proprio sull'aumento della consapevolezza dei soggetti vittima di racket e usura Tronca vuole puntare.

"La vera svolta - ha spiegato - non può che passare da un cambiamento culturale che elevi la soglia di percezione della pericolosità di questi fenomeni, e spinga il singolo imprenditore a spezzare il nesso di connivenza che lo lega all'autore dell'illecito". Oltre a sburocratizzare le procedure di accesso al fondo di sostegno per le vittime, "occorre ampliare la platea di imprenditori consapevoli, creare un circolo virtuoso in cui le vittime possano uscire dalla solitudine e diventare esse stesse agenti di contrasto e di prevenzione". Nonostante il contesto economico difficile, il prefetto si è detto convinto della possibilità di "far leva sulle potenzialità inespresse del tessuto produttivo per trasformare il contrasto a racket e usura in occasione di rilancio e sviluppo economico".