Oltre 50mila controlli e sanzioni per 3mln: il 2014 del Corpo Forestale dello Stato a difesa del territorio calabrese

confcorpoforestalestatodi William D'Alessandro - Tempo di bilanci annuali per il Corpo Forestale dello Stato, che ha incontrato la stampa nella sede di Via dei Bianchi, attraverso i suoi massimi esponenti regionali, per un confronto riguardo alle attività svolte nell'anno 2014, e relative conclusioni pratiche. A presiedere la conferenza il Comandante Regionale Dirigente Superiore Antonio Mostacchi, coadiuvato dai Primi Dirigenti provinciali (Giorgio Maria Borrelli per Reggio Calabria, Giuseppe Melfi per Cosenza e Salvatore Spanò per Catanzaro). Dopo aver dotato la stampa di un supporto cartaceo e multimediale riguardante gli ordini del giorno, il Comandante, in capo al Corpo dal 21 luglio 2014, ha iniziato a discutere dell'importanza di alcuni istituti, come il servizio di emergenza 1515, vero e proprio campanello d'allarme in mano ai cittadini che possono attivamente segnalare reati ed emergenze ambientali, e dei vari centri di coordinamento territoriale disposti in Aspromonte, Pollino e Sila, oltre che degli gli uffici territoriali per la biodiversità e il nucleo operativo CITES di Gioia Tauro relativo alle specie animali e vegetali in via d'estinzione.

"La crescita attiva della polizia ambientale si evince grazie a dei numeri importanti, come gli oltre 50000 controlli avvenuti sul territorio grazie ad un impegno umano quantificato in oltre 2000 pattugliamenti, che hanno fatto scaturire nell'anno passato oltre 3 milioni di euro di sanzioni, derivati dalle oltre 800 denunce e l'accertamento di 1519 reati".

A seguito di direttive del Ministero, inoltre, è stata solidificata la difesa del suolo, delle acque superficiali e delle falde acquifere, della fauna (attraverso la lotta al bracconaggio ed al traffico illegale), delle aree protette (coadiuvati dai vari Enti Parco), senza perdere di vista quei problemi ben individuati come il fenomeno del cd. "furto dell'oro rosso" nel cosentino, consistente nell' appropriazione, ormai quotidiana, di quantità enormi di rame da parte della mala vita locale.

"Con l' Expo ormai alle porte è molto importante avere un occhio di riguardo anche e soprattutto per il settore agro-alimentare, la cui supervisione è volta a preservare il made in Italy ed i prodotti tipici regionali", ha poi continuato il massimo Dirigente.
Il settore dell'ordine pubblico ha poi trascorso un anno molto importante, anche in virtu' delle attività svolte in luogo dei numerosi sbarchi di immigrati avvenuti in Regione, con la cd. Operazione "Focus 'Ndrangheta" che ha operato più di quattro mila controlli fra persone ed automezzi.

"Il problema principale, anche dovuto alla costituzione naturale del nostro territorio, è e sempre resterà quello degli incendi boschivi, con apice nella provincia di Cosenza, che nell'arco di tempo 2009-2013 ha visto sì una diminuzione della superficie boschiva colpita, ma un aumento dei singoli focolai, ma grazie ad un'ottima sinergia con la Regione Calabria e con l'Agenzia Calabria Verde da essa patrocinata è stato possibile un aumento del pattugliamento territoriale grazie ad una maggiore presenza di risorse umane in capo al Corpo".

Alle diffuse domande della stampa riguardanti le zone maggiormente preoccupanti a livello ambientale, prende la parola il Dirigente reggino Borrelli, che esprime preoccupazione riguardo lo stato di salute della propria provincia, in particolare riguardo alcuni presunti siti in cui possono esser stati interrati diversi rifiuti tossici, ma nutre soddisfazione per molte operazioni svolte, come la cd. " Operazione Leucopetra" che ha portato alla scoperta di meccanismi fraudolenti per nascondere ceneri industriali dell'ENEL, ponendo l'accento sul fatto che i controlli devono essere svolti anche e soprattutto quando l'apparenza porta a pensare ad un ciclo svolto nella totale legalità, cosa che molte volte, indagando, si scopre solo di "facciata": numerosi sono stati infatti, anche in collaborazione con Polfer e G.D.F., i sequestri di siti e di rifiuti in apparenza legali, che hanno portato inoltre alla custodia giudiziale per le aziende coinvolte.

Si inserisce nel discorso anche il dirigente catanzarese, dott. Spanò, che sottolinea come vi siano diverse realtà di stockaggio, come la discarica di Pianopoli, che stanno quasi per esplodere per il troppo utilizzo, e che i progetti per la realizzazione di nuovi siti (fa l'esempio di quello di San Floro) sono spesso campati in aria e senza alcun fondamento prevedendo luoghi boschivi e quindi impossibili da usufruire. Nel fatto posto in esame, è stata revocata l'autorizzazione e comminata una pesante multa di oltre un milione di euro, grazie anche alla pronta denuncia dei cittadini.

Conclude infine il dirigente cosentino, dr. Melfi, che sottolinea come nella provincia bruzia vi sia una forte carenza di organico, e che oltre al prima descritto problema del rame vi è anche l'aumento di furti di legname, per il quale il Ministero ha inviato una direttiva ad hoc.

Nell'anno solare sono stati effettuati piu' di 700 controlli che hanno portato all'arresto di dieci persone, dei reati a loro ascritti i piu' frequenti sono quelli dell'utilizzo improprio di piante, l'utilizzo di suoli demaniali senza autorizzazione, la creazione di strade di campagna abusive e l'occultamento del taglio degli alberi.
Infine, il dr. Mostacchi, dichiara che a giorni verrà mandata dal Ministero la nuova direttiva operativa per l'anno a venire, in cui verranno descritte la priorità da perseguire: Sicuramente, però, sappiamo già che un occhio particolare verrà dato alla difesa dei marchi tipici, DOC, DOP, IGP, STG e Bio, come detto in vista dell'importanza che potrà ricoprire la Calabria in vista dell' Expo in terra milanese che si svolgerà da maggio ad ottobre di quest'anno".

Una difesa del territorio che diventa ormai sempre piu' ardua, con le 'ndrine che trovano nel riciclaggio e nel commercio di rifiuti e materiali tossici una nuova linfa economica. Un territorio vasto, aspro, a volte difficile da controllare come la Calabria ha bisogno di un occhio vigile, attento e professionista, dotato dei mezzi necessari per poter arginare un fenomeno sempre piu' dilagante, come quello del reato ambientale, che si pone come un avversario da eliminare in virtu' di uno sviluppo naturalistico e ambentale che potrebbe essere uno dei motori per la ripresa di una Regione che del territorio e del proprio patrimonio deve farne bandiera e cavallo di battaglia. La creazione di moltissimi parchi, aree protette, infatti, a nulla varrebbe senza un controllo quotidiano ed un pugno duro verso coloro che mirano alla distruzione di questi splendidi ecosistemi nostrani.