Consiglio Regionale, Adriana Musella scrive a Guerini: "Caro Pd mi hai deluso..."

Questa la lettera aperta di Adriana Musella, Presidente del Coordinamento Nazionale Antimafia Riferimenti al vicesegretario del Pd, Guerini.

Ho votato pd certa di un cambiamento in cui ho creduto davvero. Oggi, pero' non posso esimermi dall'esternare tutta la mia delusione e come me sono in tanti.
Gia' dalla formazione delle liste nella scorsa competizione elettorale per le regionali, si sono avute le prime avvisaglie.

Non preannunciava niente di buono, infatti, la candidatura nelle fila del centro sinistra di alcuni personaggi che fino al giorno prima avevano occupato poltrone nel passato governo regionale di centro destra come anche la candidatura di inquisiti o noti parenti o compari cui doveva essere preclusa qualsiasi strada.....Su questo bisogna ammettere che i vari codici etici non sono risultati molto efficaci. A parer mio,infatti se davvero si volesse essere trasparenti, si dovrebbe negare la candidatura a qualunque persona indagata o rinviata a giudizio, qualunque sia l'accusa che lo riguarda. Questo vuol dire fare pulizia e mostrarsi seri e credibili...non certo essere giustizialisti.Fermo restando l'innocenza di ciascuno, fino a prova contraria, si dovrebbe con celerita' di rito, attendere appunto l'accertamento della prova prima di assegnare incarichi elettivi. Cio' detto, certamente i segnali dati con l'elezione dei vertici del Consiglio regionale in Calabria,non credo siano stati dei migliori, senza niente togliere ai consiglieri eletti, in quanto ad essere condannato e' il metodo perche' e' quello che non va.
Una Regione, andata ad elezioni anticipate per lo scioglimento di un Consiglio decaduto per problemi etici, non puo' ripresentarsi agli elettori come primo atto ,con un presidente inquisito ed un vice che faceva parte dell'ex Giunta Scopelliti. Non e' una questione di persone cui formuliamo i nostri auguri ma di gestione di linea politica valida per qualunque consigliere fosse al loro posto in quelle condizioni.

Non sono stata per niente felice di leggere i titoli dei quotidiani che si sono rivelati un pugno allo stomaco nel constatare ancora una volta la Calabria come pietra dello scandalo. Ancora una volta la notizia e' stata al negativo per questa terra ,avendo dato l'adito di annunciare e, a ragione "in Calabria eletto un inquisito"

Non penso che questo sia stato bello e dignitoso neanche per il neo presidente che, certamente, non pensiamo meritasse la mortificazione di toni tanto dispregiativi. Quello pero' che piu' ci ha indignato in tutta la vicenda, sono state le dichiarazioni del segretario regionale del Pd "Qui ragioniamo di politica, i problemi di giustizia competono alla magistratura".
Ma come si fa ad affermare una cosa simile? Quale politica,allora e' mai la sua? Una politica evidentemente che non tiene conto del problema ma che come sempre delega...Mi dispiace ma non ci siamo. Qui c'è un problema etico che riguarda la politica e non altri e che permane e che si continua a calpestare facendo finta di niente. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un grigio imperante.
Non e' certo questa la politica che vogliamo e che abbiamo votato.
La nostra speranza e' che Mario Oliverio che abbiamo sostenuto con convinzione, ben conoscendo le sue capacita', vada avanti per la sua strada nella formazione della Giunta, non lasciandosi condizionare da questo grigiore del metodo pd calabrese. Sappiamo che alcune vicende sono passate sopra la sua testa ma cio'non deve piu' avvenire.
I numeri gli consentono di governare come meglio crede e senza ricorrere ad espediente alcuno; i numeri gli consentono di circondarsi di persone al di sopra di ogni sospetto cosi come dev'essere e di procedere alla formazione di una Giunta qualificata e senza ombre.

Per quel che riguarda il Pd, siamo convinti che ancora non si sia compreso che si sta scherzando col fuoco; ancora si e' persa una grande occasione; ancora si respira aria torbida che va rinnovata al piu' presto se non si vuole morire asfissiati.