Sulla scelta degli esecutori e dei subappaltatori e sui meccanismi amministrativi per le "opere preliminari e collaterali» della Tav Torino-Lione "di importo notevole» le risposte date alla commissione antimafia del Comune di Torino "necessitano di ulteriore approfondimento e verifiche". È quanto si legge nel rapporto conclusivo stilato dalla commissione speciale, presieduta da Fosca Nomis, che ieri ha terminato il suo mandato.
"Molto lacunose e preoccupanti - scrive la commissione - erano state le risposte riguardanti opere che sono state realizzate e saranno realizzate al di fuori dell'accordo per l'utilizzo delle normative antimafia e degli accordi bilaterali" tra Italia e Francia. Tra queste, "spicca la realizzazione del cantiere della Maddalena (a Chiomonte, ndr), già attenzionato dalla magistratura nel corso dell'indagine San Michele e chiaramente oggetto di tentativi di infiltrazione".
Il riferimento è all'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta condotta dai Ros e dalla Dda di Torino, sfociata nel luglio scorso in 20 arresti e nel sequestro di beni per 15 milioni.
"Un approfondimento - scrive ancora la commissione - merita la questione delle Olimpiadi 2006", per rispondere ad "alcuni rilevanti interrogativi su come sia avvenuto il sistema dei controlli ai tempi delle Olimpiadi da parte degli enti pubblici e delle stazioni appaltanti".