L’Usb: “Ferrovie della Calabria, ma chi comanda?”

"Dopo le dimissioni del dott. Pedà da Presidente del CdA di Ferrovie della Calabria Srl chi detta gli indirizzi gestionali dell'azienda e quale politica ha deciso di affidare questo compito ad un dirigente del Ministero dei trasporti se la società è di proprietà della Regione Calabria? Non è strano che un cambio di Presidente possa avvenire senza che a nessuno sia dato a sapere? Le "domande" le poniamo al Presidente della Regione Oliverio ma, in sostanza, è più una richiesta di un suo pronto e autorevole intervento utile a rendere trasparente la prossima gestione aziendale. Proviamo ad azzardare una risposta: forse è perché siamo in Calabria e perché le FdC sono parte integrante del sistema che governa la vita politica calabrese?

Saremmo lieti che qualcuno ci potesse smentire; sarebbe l'inizio di un vero cambio di rotta e di Direzione. Ma il nostro ragionamento va oltre poiché riteniamo grave e omissivo che alla scrivente Organizzazione sindacale, dopo le dovute dimissioni del Presidente precedente, dott. Pedà, non sia stata inviata nessuna informativa in merito. Abbiamo dovuto attendere una comunicazione indirizzata a tutto il personale a firma del dott. Marco D'Onofrio, già membro del Cda, della sua nomina a nuovo presidente. Una cosa incomprensibile. Ciò nonostante, in data 4 dicembre prima e successivamente in data 18 dicembre, l'USB ha inviato formali richieste d'incontro senza avere, tuttavia, nessun tipo di riscontro. Un ulteriore insolito e discutibile comportamento, considerato che le difficoltà in cui si muove la Società FdC, per le note vicissitudini, richiederebbero un confronto costante allo scopo di trovare soluzioni alle problematiche gestionali, organizzative ed operative che ancora permangono, anzi si aggravano ogni giorno. Una serie di problematiche irrisolte che mettono in discussione anche la produzione del servizio per il quale la Regione Calabria finanzia milioni di euro di risorse pubbliche. Vogliamo sperare che il nuovo Presidente, che in ragione del suo comportamento osiamo definire fantasma, sia stato "costretto" all'errore dalla Direzione Aziendale e, quindi, che non si è trattato di scelta politica; che non abbia accettato di presiedere il Cda solo per fare da "ponte" o per rimpinguare il suo già lauto stipendio trattandosi di un "servitore" dello Stato; che abbia deciso, insieme a chi lo ha preceduto, di garantire l'attuazione di alcune discutibili determinazioni presidenziali emanate, di affidare la gestione dell'azienda a soggetti che nel tempo hanno dimostrato la loro inadeguatezza e di cui abbiamo richiesto l'immediata rimozione dagli incarichi; per continuare a non rispondere alle nostre legittime osservazioni afferenti la gestione aziendale sempre sostenute da norme di legge, contrattuali e in alcuni casi da sentenze della Suprema Corte che il precedente management ha sempre, strategicamente, eluso per non disturbare il patto concertativo sottoscritto con tutte le altre OO.SS presenti in azienda. Sarebbe opportuno, inoltre, conoscere il nome di ha preso il posto del dott. D'Onofrio nel Cda, quanti e chi sono i componenti del CdA, capire perché alcuni funzionari insieme a qualche dirigente sono stati emarginati affidando incarichi funzionali alla gestione a collaboratori esterni quasi tutti appartenenti a parrocchie politiche ben note con contratti cùi cui costi complessivi superano i 250.000 euro. Tutto ciò fa parte della Spending Review targata Scopelliti/Pedà e condivisa da D'Onofrio? Noi vorremmo che le enunciazioni del Presidente Oliverio sul nuovo corso iniziassero da Ferrovie della Calabria Srl, magari provvedendo, immediatamente, a nominare un management capace libero da condizionamenti per riportare fuori dalle secche l'azienda FdC patrimonio dei calabresi". Lo afferma una lunga nota stampa a firma dei Dirigenti della RSA Ferrovie della Calabria, USB Lavoro privato.