'Ndrangheta, Bindi: "Le mafie investono su aziende in crisi"

La criminalità organizzata "investe" il fiume di denaro guadagnata con le sue attività tradizionali (spaccio di droga, prostituzione, pizzo e usura) nella crisi economica, e l'imprenditore in crisi di liquidità guarda al mafioso che gli presta il denaro liquido come a un benefattore, salvo poi accorgersi che gli sta succhiando il sangue: la magistratura e le forze di polizia si trovano così a sbattere contro il muro di quella che Rosy Bindi, stamani a Perugia, ha definito "omertà per convenienza". Prima di partecipare, da presidente della commissione antimafia, ad un incontro sui temi della criminalità organizzata con studenti delle superiori perugine, Bindi - parlando con i giornalisti - ha ricordato che "lo spaccio di stupefacenti è un'attività tradizionale delle varie mafie, ed anche un luogo di incontro e collaborazione tra le stesse: è stato accertato che soprattutto la 'Ndrangheta provvede all'approvvigionamento di droga dai vari paese, per poi affidare lo spaccio alle varie mafie internazionali. Con lo spaccio, con la tratta di esseri umani, il pizzo e l'usura, le mafie - ha spiegato Bindi - fanno i soldi e poi li riciclano nell'economia legale: in tempo di crisi, quando manca la liquidità per le aziende, gli unici che hanno i soldi sono le mafie. Ormai sono diventate capaci di creare un rapporto di convenienza: forse non usano più neppure l'intimidazione e i tassi alti dell'usura, ma creano con gli imprenditori e con le imprese in crisi un rapporto di convenienza che, come ci dice la magistratura, spesso è più difficile da combattere del rapporto creato intorno alla paura. L'omertà da convenienza - ha fatto notare la presidente della commissione antimafia - è un'omertà difficile da affrontare: anche perchè nella prima fase, l'imprenditore che ha bisogno di denaro liquido pensa di aver trovato un benefattore. In realtà trova uno che gli consuma il sangue", ha concluso Bindi