Regionali, Rifondazione Comunista: "Con L'Altra Calabria nuovo modo di fare politica"

Il Partito della Rifondazione Comunista in occasione delle elezioni regionali ha inteso dare vita, insieme ad altre forze politiche e sociali, ad una lista che non si riconosce in quello che oggi il centrosinistra tradizionale rappresenta. In piena continuità ideale con l'esperienza della lista europea "L'altra Europa con Tsipras", si ritiene sia necessario riunire le varie anime della sinistra in un progetto realmente autonomo ed in netta discontinuità con la politica anti-sindacale ed anti-democratica che il partito di maggioranza relativa in questo paese avrebbe deciso di mettere in atto: "Noi consideriamo la chiarezza e la linearità delle scelte un valore assoluto cui la politica non può in alcun modo sottrarsi e ad oggi, le forme di costruzione di una seria e credibile alternativa protesa all'unità della sinistra ed al contempo non subalterna al PD devono necessariamente dispiegarsi fuori dai trasversalismi di comodo. Anche e soprattutto a livello locale. Solo qualche settimana fa i cittadini calabresi hanno potuto assistere all'osceno spettacolo fatto di accorduni e risse da bar. E' evidente che non sussistevano in alcun modo le condizioni per riproporsi agli elettori, come se nulla fosse successo, in alleanza con gli artefici di quelle pratiche. Fare altro sarebbe risultato ridicolo e quantomai oltraggioso delle intelligenze di ognuno. L'era del centrosinistra è finita ormai da tempo ed anche piuttosto malamente. Bisogna vivere in un altro mondo per pensare che esista ancora il centrosinistra o la possibilità di rifondarlo. Chi si attarda in questo non solo è velleitario ma semina confusione e disorientamento politico. La sinistra o torna in campo con un suo progetto autonomo, chiaro, in opposizione e in alternativa alle politiche neo liberiste di devastazione sociale, oppure non è. Basta posizioni altalenanti: non si può sfilare con la CGIL da un lato e dopo qualche giorno accettare il sostegno di Renzi a livello regionale, anche se ci si allena in quell'esercizio di stile che è la critica al proprio alleato a cui di fatto si è subalterni . Non c'è più tempo e non c'è più spazio politico per confrontarsi con un' idea che vorrebbe livellare eternamente al ribasso la politica, riconducendola a mero accordo di potere o addirittura di "sottopotere". Dare dunque vita alla lista L'Altra Calabria è il miglior modo per dare dimostrazione di come sia possibile immaginare e creare un altro modo di fare politica, di rendere concreto un progetto ideale di cambiamento attraverso donne e uomini la cui pratica politica, il cui esercizio etico e democratico si esplica attraverso un impegno quotidiano distante da ogni becera e misera ricerca di potere. Donne e uomini dalla faccia e le mani pulite che credono che un'altra Calabria è possibile, e che per questo si battono".