Dei 322 rinviati a giudizio per mafia in oltre un decennio (2000-2012) dalla Procura di Milano nell'ambito di 64 procedimenti, uno su dieci è un imprenditore colluso. Il settore più colpito è quello legato all'edilizia (un caso su due), soprattutto per il movimento terra e la mafia più presente è la 'ndrangheta (74%). E' il quadro che emerge da una ricerca promossa da Camera di Commercio di Milano, Assimpredil-Ance e Università Bocconi, presentata oggi. Secondo'Espansione della criminalità organizzata nell'attività d'impresa al nord' il numero di 'imprenditori rinviati a giudizio aumenta se si considerano, oltre agli imprenditori collusi, anche i "mafiosi imprenditori", ovvero quei criminali non originariamente imprenditori, ma che cercano di assumerne le vesti per realizzare affari illegali. Significativo anche quanto emerge dai questionari distribuite tra le imprese, nonostante il numero limitato di schede compilate (35 su 67 per gli associati di Assimpredil, 33 su 200 per le aziende di costruzioni iscritte all'ente camerale). Il 100% degli associati di Assimpredil che hanno risposto sostengono che ci sia la presenza di infiltrazioni mafiose nel proprio settore e la maggioranza la ritieneconsiderevole». Inoltre, oltre la metà ha aggiunto di aver "concretamente percepito" questa presenza. Numeri leggermente differenti dalle aziende della Camera di Commercio: a ritenere il proprio settore infiltrato è il 77% degli intervistati. Entrambi i gruppi individuano poi nel potere economico il punto di forza delle mafie e nel desiderio degli imprenditori di aumentare i guadagni la molla che li spinge nelle braccia della criminalità organizzata. Per combattere la criminalità organizzata, per gli imprenditori, lo Stato la dovrebbe colpire proprio negli interessi economici.