Sono due i provvedimenti restrittivi eseguiti in Calabria nell'ambito dell'inchiesta che ha portato a 13 arresti su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Milano nei confronti di altrettanti indagati per associazione di tipo mafioso. Antonio Denami, 34 anni, è stato arrestato a San Costantino, nel vibonese. L'uomo è ritenuto essere in contatto con la famiglia Galati, originaria del vibonese ma da tempo stanziata a Como, considerata espressione in Lombardia della cosca dei Mancuso, operante nella provincia di Vibo. E' accusato di associazione per delinquere semplice, porto abusivo di armi, minacce e danneggiamenti.
Il secondo provvedimento è stato notificato ad un altro vibonese, attualmente detenuto nel carcere di Reggio Calabria per esigenze processuali e già arrestato nell'ambito dell'operazione Infinito coordinata dalla Dda di Milano.
Nell'indagine "Quadrifoglio" sono coinvolti anche altri calabresi, residenti in Lombardia.
Al centro dell'indagine, diretta dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, ci sarebbero due sodalizi della 'ndrangheta radicati nel comasco "con diffuse infiltrazioni nel tessuto economico lombardo. Accertati, tra l'altro, gli interessi delle cosche in speculazioni immobiliari e in subappalti di grandi opere connesse ad Expo 2015". Un gruppo facente capo alla famiglia Galati, radicato nel comune di Cabiate (Como), ritenuto dagli inquirenti espressione in Lombardia della cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia); e la locale di 'ndrangheta di Mariano Comense (Como), guidata da Salvatore Muscatello, nonostante egli si trovasse agli arresti domiciliari, per la condanna recentemente riportata nel processo "Infinito".
Tra i tredici indagati arrestati oggi nell'ambito dell'inchiesta "Quadrifoglio" figura un ex consigliere comunale di Rho. Si tratta di Luigi Calogero Addisi, 55 anni, originario di San Calogero (VV), residente a Rho (MI), eletto con il PD alle amministrative nel 2011 e anche parente della famiglia Mancuso che si era dimesso nei mesi scorsi, dopo che il suo nome era già emerso nell'inchiesta della primavera scorsa sulla presenza della 'ndrangheta a Lecco e nella zona del lago di Como.
Gli altri arrestati sono: Fortunato Bartone, 41 anni, originario di Mileto (VV), residente a Giussano (MB); Antonio Denami, 25 anni, originario di Vibo Valentia, già agli arresti domiciliari per estorsione
Antonio Galati, 62 anni, originario di Mileto (VV), residente a Cabiate (CO), ritenuto alla guida dell'associazione mafiosa e proiezione in Lombardia della cosca Mancuso di Limbadi; Fortunato Galati, 36 anni, originario di Vibo Valentia, già detenuto per omicidio; Giuseppe Galati, 43 anni, originario di Castellana Sicula (PA), già detenuto per traffico di stupefacenti; Giuseppe Galati, 35enne figlio del presunto boss Antonio Galati, originario di Vibo Valentia, residente a Cabiate (CO), imprenditore nel settore dei compro-oro; Franco Monzini, 65 anni, originario di San Benedetto Po (MN), residente a Milano, imprenditore edile, protagonista di un investimento immobiliare in società occulta con Antonio Galati, insieme agli indagati Addisi e Vellone; Salvatore Muscatello, 80 anni, originario di Amato (Cz), già agli arresti domiciliari perché condannato per associazione mafiosa a seguito del processo "Infinito" quale capo della locale di 'ndrangheta di Mariano Comense (CO); Alberto Pititto, 39 anni, originario di Vibo Valentia, commerciante di automobili a Mariano Comense e Cantù, ritenuto un referente della famiglia Muscatello; Matteo Rombolà, 27 anni, originario di Seregno (MB), titolare di un panificio a Mariano Comense, cognato del detenuto Fortunato Galati; Saverio Sorrentino, 53 anni, originario di Francica (VV), e ritenuto "braccio destro" di Antonio Galati; Luigi Vellone, 54 anni, originario di Serra San Bruno (VV), residente a Gessate (MI), imprenditore in diversi settori, protagonista di un investimento immobiliare in società occulta con Antonio Galati, insieme agli indagati Addisi e Monzini.