Caos Udc, il segretario regionale Trematerra al segretario provinciale Mazzotta: “Abbiamo messo al centro sempre gli interessi generali”

"La linea politica dell'Udc in Calabria non è mai stata né oscura né appannaggio di pochi intimi, come erroneamente riferisce il segretario dell'Udc della provincia di Catanzaro Salvatore Mazzotta. Ed è indubbio che le scelte generali saranno assunte dopo un dibattito approfondito negli organi del partito deputati a questo genere di incombenze ed in sinergia con le scelte del partito a livello nazionale, dove il dibattito non verte esclusivamente sulle questioni politiche locali, ma spazia ben oltre, ponendosi la fondamentale questione di dare, in un momento in cui nel Paese si assiste ad una scomposizione di partiti e ad una mobilità dell'elettorato che pone problemi interpretativi anche ai più competenti analisti, una proposta politica organica ai moderati italiani". Lo afferma il segretario regionale dell'Udc Gino Trematerra che aggiunge: "Capisco che non è di moda riflettere prima di parlare, ma se Mazzotta si armasse di pazienza e facesse un onesto ripasso della traiettoria politica che dal 2005 ad oggi ha visto l'Udc calabrese protagonista di fasi politiche diverse, capirebbe che l'Udc ha sempre messo gli interessi generali al centro del suo impegno politico ed istituzionale. Dinanzi alle innumerevoli emergenze sociali che la Calabria si trascina da decenni l'Udc si è posto, sempre ed anzitutto, il tema della governabilità e dell'unitarietà delle forze riformiste e moderate, per consentire alla Calabria di presentarsi ai tavoli romani ed europei coesa e forte. Perché, e lo ribadiamo ancora oggi – sottolinea Trematerra – se in Calabria non si crea, quantomeno sulle grandi questioni, un'unitarietà politica di vedute, difficilmente otterremo risultati. Tanto per rinfrescare la memoria di chi forse si è distratto, non è superfluo ricordare che dal 2005 fino al 2010, l'Udc ha fatto opposizione e, a chiusura di quella legislatura regionale che, a nostro avviso, non portò i risultati sperati, proprio con l'intento di innescare finalmente gli elementi di innovazione necessari ed introdurre nella Regione riforme strutturali, l'Udc siglò un accordo politico col presidente Scopelliti. Le cose sono andate come tutti sanno e l'epilogo della IX legislatura regionale ci ha sorpresi tutti. Tuttavia non possiamo negare che in questi quattro anni al governo della Regione oltre ai vizi, da noi più volte indicati, sono ravvisabili numerose virtù che sarebbe ingiusto non ravvisare. L'azione di modernizzazione della Regione – prosegue l'esponente dell'Udc – ha dato risultati che forse, in questa fase elettoralistica e con l'antipolitica galoppante, non si colgono in tutta la loro portata anche causa dell'eredità di problemi remoti e recenti che la Calabria ha accumulato permanendo un'assenza d'impegno dei Governi nazionali che finora si sono limitati ad un impegno di slogan e parole cui non seguono fatti concreti. Ma non è superfluo rammentare che la sanità, per esempio, nel 2010 era un disastro, e che il commissariamento, che tanti problemi ha provocato, limitando peraltro fortemente la sovranità della Regione nel settore, è stata la conseguenza di scelte a dir poco azzardate compiute nonostante le nostra decisa opposizione. L'aver risanato i conti, ottenendo anche delle premialità cospicue, è un merito ascrivibile a questo governo regionale. Così su tanti altri settori, mi limito a rammentare la legge di riforma degli enti strumentali della Regione che, cancellando enti fallimentari, ha ridato speranze alla forestazione ed all'agricoltura, consentendo a questi settori ed a chi ci lavora, di presentarsi sul mercato con le carte in regola. A proposito delle nomine dei commissari nelle aziende sanitarie, su cui ha da ridire anche Mazzotta, ricordo che il Governo Renzi ha lasciato trascorrere mesi prima di nominare il commissario e che dinanzi ad incombenti impegni amministrativi il governo della Regione non poteva che procedere a colmare i vuoti, tra l'altro agendo sulla base di un parere rassegnato non dal solito giurista o avvocato amico, ma nientedimeno che dall'autorevole professor Ainis. Mazzotta credo che quel parere non l'abbia neppure sbirciato, altrimenti non lascerebbe le briglia sciolte alla demagogia. Infine, Mazzotta, forse preso dalla foga polemica, mi attribuisce, a proposito delle scelte politiche per la Regione, opinioni che dal sottoscritto sarebbero state pronunciate a titolo personale. Ho chiarito, a sufficienza voglio sperare – conclude Trematerra – che non ci sono e non ci sono state scelte politiche dell'Udc non condivise dal gruppo dirigente, ma sarebbe interessante capire se Mazzotta nel criticare l'operato della segreteria dell'Udc parla in quanto è convinto di quel che dice o per conto altrui".