L’Usb: “Mediterranebus S.p.a., una crisi senza “padroni” ma con le solite vittime”

"Dopo aver respinto le proposte aziendali riguardanti il taglio al salario e di fare ricorso a licenziamenti collettivi con il tentativo di attivare le procedure previste dalla legge 223/91 che qualche O.S aveva già concordato in relazione alla presunta insostenibilità dei costi gestionali e della impossibilità di ricapitalizzare i supposti squilibri finanziari, dimostratisi inesistenti, gli oltre 50 lavoratori della Mediterraneabus S.p.a. oggi vedono sempre più buio il loro futuro.

Ammontano oramai a tre le mensilità arretrate che queste maestranze devono percepire dalla azienda e non sembra esserci nell'immediato alcuna novità a riguardo.

Lavoratori che si ritrovano al centro di una intricata quanto stana situazione che vede i soci azionisti accusarsi a vicenda sulle responsabilità dei mancati pagamenti.

Uno stato di incertezza che scarica, come sempre accade, i suo effetti sui lavoratori e sulle loro famiglie mentre coloro che hanno la responsabilità politica di governare i processi normativi utili a rafforzare il sistema industriale delle aziende allo scopo di dare certezze ai lavoratori del settore, continuano a parlare di privatizzazioni e schemi di gara non capendo, volutamente, che le garanzie ai lavoratori e il diritto alla mobilità dei cittadini possono essere consolidate solo aggregando le imprese in un unico soggetto pubblico eliminando i livelli intermedi di gestione dei servzi da parte della tante imprese che oggi li eserciscono.

I lavoratori della Mediterraneabus meritano rispetto e non può essere più consentito a imprenditori che gestiscono risorse economiche pubbliche e quindi senza rischio d'impresa, di approfittare delle difficoltà oggettive del sistema per superare gli obblighi contrattuali.

Serve avviare una riforma vera del settore che non guardi solo a alla riduzione dei servizi ma che metta al centro una riorganizzazione delle imprese eliminando il nanismo che continua ad essere presente nonostante tutto per realizzare l' azienda regionale a totale controllo pubblico". Lo afferma una nota stampa diffusa dalla Federazione Regionale della Calabria dell'Usp Lavoro Privato.