Tempo di scelte per il Cdu: "Non venderemo verginità politica"

Il Cdu regionale torna in campo e questa volta sul tavolo di prova scende con i voti e le idee chiare per concorrere agli appuntamenti elettorali ai quali i cittadini calabresi sono chiamati a votare.
Nonostante permanga ancora una certa riflessione sulla scelta del candidato a Presidente della Regione Calabria sia a destra quanto a sinistra, il Cdu si mostra attivo e pronto a sfidare le disattese promesse mai mantenute della dimissionaria amministrazione scopellitiana.
E' proprio in questi termini che Dionisio Gallo Coordinatore Regionale del CDU, già Assessore Regionale, ha voluto intendere la riunione operativa e ha dunque aperto i lavori nel pomeriggio di sabato presso la sede regionale del partito.
"Sull'elezioni regionali appare chiara la disfunzionalità di un Consiglio e di una Giunta alle votazioni regionali. Si attende, nella speranza che possa essere l'ultima occasione, l'ufficializzazione della firma del Presidente della Corte d'Appello del capoluogo di confermare la data del 23 novembre". E' l'incipit, dunque, di Gallo alla riunione dei Cristiani Democratici.
Intanto, un'analisi accurata al disorientamento delle due estremità politiche: da una parte una destra che opta tra candidati (Ferro, Raffa, Mancini) per nulla a conoscenza delle diversità culturali, economiche e sociali, nonchè politiche, di tutto il territorio regionale, dall'altra una sinistra che propone il "nuovo" sul modello nazionale ove non è possibile più sacrificare la fiducia dei calabresi se i risultati hanno già dimostrato di essere inefficienti sul territorio italiano, in cui traspare che le decisioni politiche provengano ancora da ramificazioni berlusconiane.
Partire dal tavolo politico con consapevolezza ed alternativa è il ruolo che oggi bisogna svolgere all'interno di una Regione per anni e per diverse legislature vittima del sistema della non capacità di sviluppare strategie di politiche d' investimento e d'incentivazione sull'ambiente come nel turismo, sul lavoro regionale e sul patrimonio artistico che distingue la Calabria dal resto dell'Italia.
Un processo, questo, mancato al bersaglio come è mancata la gestione dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie attraverso i fondi europei sui quali in molti ne curano l'aspetto demagogico alla vigilia delle elezioni per una manciata di voti, quando non vi si conoscono le sole procedure di attivazione.
Per molto tempo, il Cdu, si è interrogato sulla mala, e d'altro canto inesistente, gestione dei fondi europei destinati - giunti e, naturalmente, introvabili se non nelle tasche dei responsabili - in Calabria a fronte non solo del momento di crisi storico, ma con i quali si possa competere sul piano dell'azione concreta a vantaggio di chi ne fa richiesta di necessità "per tirare a campare", formarsi e costruire il futuro.
I cittadini disattesi dalla Regione Calabria e dall'era scopellitiana - afferma l'On.le Gemelli - rappresentano la non normalità della società e per evitare di perseverare ancora una volta nell'errore di mala gestione della cosa pubblica, il Cdu ha la responsabilità di agire secondo un intervento razionale circa la difficoltà delle scadenze che attendono quasi due milioni di cittadini.
Dunque, il partito riparte dall'imminente appuntamento del rinnovo al consiglio provinciale di Catanzaro ed è fortemente presente sul territorio, ove Giacomo Muraca e Gabriele Minieri hanno più volte incontrato il Pd. Si attendono, come del resto nelle altre province, che vengano fuori i candidati a Presidente di provincia e le liste autonome del tutto ufficiali. Nel frattempo, appare certa la linea di demarcazione tra destra e sinistra alle elezioni comunali di Reggio Calabria.
E' chiaro: il Cdu non venderà la sua verginità politica e pretenderà di viaggiare, ancora una volta, sulla scia dell'insegnamento di De Gasperi il quale, nonostante il suo momento storico, non diede mai niente in cambio di una vincita certa.
Dunque, l'appuntamento è palpabile, rappresenta lo svuotamento della rappresentanza, venendo meno il principio dei valori che non possono essere in alcun modo negoziabili, come in verità sta accadendo a livello non sono nazionale ma anche internazionale.
Oggi - conclude l'On.le Mario Tassone, Segretario nazionale di partito - qualcuno sente la necessità di svuotare la democrazia dei cittadini, perdendo, il Governo, una strategia interna per cui mantenere l'ordine e portando una non più differenza tra schieramenti politici promuovendo un unico pilastro, che regge l'attuale potere esecutivo, rappresentato da Berlusconi e non da Renzi.
Tuttavia e nonostante le difficoltà del momento, il Cdu è pronto alla denuncia del grido d'allerme che proviene dal 48% dei cittadini calabresi in stato di povertà, in quella stessa Calabria in cui chi non ha i soldi e non si può permettere di curarsi è costretto a morire, per colpe di responsabilità di Scopelliti che si avvale anche della facoltà di far guidare una Regione da un Dirigente Regionale che ha infettato con un sistema mafioso e violento la realtà dei cittadini calabresi che non meritano d'essere denudati della dignità personale e della libertà di scegliere in seno al voto. Il Cdu non si può permettere di sbagliare nonostante ci si trovi in un dato momento di difficoltà storica ove tutti possono fare tutto. Fanfani - ricorda l'On.le Tassone, prima di chiudere i lavori che porteranno alla scelta dei candidati alla Regione come alle province - nel 1959, quando veniva ad esprimersi l'orientamento politico e programmatico chiaramente di aperutra verso altri scenari di partito, fu liquidato prima da Presidente del Consiglio e poi da Segretario nazionale della DC. Ciò che invece in Italia non solo il Segretario nazionale del PD è Presidente del Consiglio dei Ministri, ma lascia aperto lo spazio ad una politica dalle decisioni oltrepartito. Insomma, un intervento quello del Cdu chiaro e distinto, che segna - precisa l'on.le Manti - un'esigenza di ordine politico ricondotta alla nascita gloriosa del Cdu, frutto di incompatibilità politica con chi non è riuscito più a mantenersi sul solco della dottrina sociale della Chiesa.