Calabria, il senatore Molinari (M5S): “No a spending review su provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria”

Il Senatore Francesco Molinari (M5S), anche Vicepresidente della 6ª Commissione permanente (Finanze e tesoro) e Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, aderendo all'appello del Si.Di.Pe. – il sindacato più rappresentativo del personale della carriera dirigenziale penitenziaria dei ruoli di istituto penitenziario e di esecuzione penale esterna – ha presentato al Senato, come primo firmatario, una interrogazione a risposta scritta diretta al Ministro della Giustizia contro l'ipotesi di spending review degli organici dei dirigenti penitenziari e la soppressione di ben 5 Provveditorati Regionali dell'Amministrazione Penitenziaria (Basilicata, Calabria, Liguria,Marche, Umbria).
I Provveditorati, sono organi di coordinamento, indirizzo e controllo degli istituti penitenziari e degli uffici di esecuzione penale esterna, oltre che di raccordo con il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e di prossimità con le realtà territoriali, per le interrelazioni indispensabili sul territorio regionale con le altre istituzioni. "Assurge a particolare assurdità – afferma il segretario nazionale del Sidipe Rosario Tortorella – la soppressione del Provveditorato Regionale dell'Amministrazione penitenziaria per la Calabria, con sede a Catanzaro, che verrebbe accorpato, insieme a quello della Basilicata, al Provveditorato della Puglia, con sede a Bari.
Un'assurdità – aggiunge – che si rileva non solo per le distanze impossibili dovute a collegamenti viari e ferroviari assolutamente inadeguati, ma anche per la circostanza che unificare due Provveditorati difficili e complessi che operano entrambi in terre di criminalità organizzata (Calabria e Puglia) significa creare le condizioni per impedire un efficace funzionamento di una struttura che è anche un presidio dello Stato. Il Senatore Molinari, primo firmatario dell'interrogazione ha dichiarato che "l''ipotesi dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (d.P.C.M.) relativo al nuovo 'Regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia' che intende applicare la spending review proprio in un settore – quello della sicurezza e la lotta alla criminalità – essenziale per il recupero dall'illegalità – e lo sviluppo – della Calabria ha dell'incredibile. Lo schema, infatti, prevede una forte riduzione di organico del personale dell'Amministrazione penitenziaria, comprese quelle professionalità decisive che ricoprono i ruoli di dirigenti di istituto penitenziario e di esecuzione penale esterna". Per il Senatore Molinari occorre che il Governo costruisca "presidi a tutela dei cittadini, mettendo a disposizione delle istituzioni i mezzi per combattere la criminalità ma anche per garantire il fine ultimo della pena, quello rieducativo" e non, invece, "fare economia proprio abbattendo i bastioni – già in crisi – su cui si regge la sicurezza pubblica. Senza considerare poi che il personale della Carriera dirigenziale penitenziaria dovrebbe essere escluso dalle riduzioni, essendo destinatario del trattamento giuridico ed economico del personale dirigente della polizia di Stato con funzioni di polizia e, comunque, concorrendo l'Amministrazione penitenziaria, nel suo complesso, al sistema di sicurezza dello Stato. Ma il fatto più grave è l'ipotesi di soppressione di ben cinque Provveditorati Regionali, tra cui la Calabria, che verrebbe riaccorpata in un maxi Provveditorato insieme alla Basilicata e alla Puglia: un accorpamento di territori per loro natura lontani e diversi e quindi logisticamente difficili da gestire nello stesso modo. Un disegno assolutamente illogico, che contraddice anche il Governo della legislatura precedente, quando il sottosegretario alla Giustizia, Antonio Gullo, si era dichiarato cosciente del fatto che una ulteriore riduzione dell'organico avrebbe inciso in maniera negativa sulla sicurezza". "Le riduzioni del corpo penitenziario – prosegue Molinari - metterebbero a serio rischio, prima che gli obiettivi di politica penitenziaria, la tenuta del sistema complessivo riflettendo negativamente sul perseguimento dei fini istituzionali, di sicurezza e di trattamento rieducativo, sistematicamente sbandierati dai governi e sempre demandati ad un'Amministrazione penitenziaria abbandonata". A fronte della comune e forte preoccupazione per la tenuta del sistema, espressa oramai da più parti sui territori interessati all'ipotesi di soppressione dei Provveditorati, da ultima la ferma opposizione del Consiglio Regionale della Calabria – conclude Tortorella – che ha approvato all'unanimità due Ordini del giorno contro l'eventuale soppressione del Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria per la Calabria di Catanzaro.Vogliamo sperare che il Governo nazionale ed il Ministro della Giustizia Orlando affrontino con maggiore attenzione e ponderazione la questione".