Dal Consiglio Regionale "no" a soppressione Provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria; soddisfatto il Si.di.pe

Dopo l'allarme lanciato dal Si.Di.Pe. – il sindacato più rappresentativo del personale della carriera dirigenziale penitenziaria dei ruoli di istituto penitenziario e di esecuzione penale esterna - nei giorni scorsi circa l'assurda ipotesi di soppressione, tra gli altri, del Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria per la Calabria, contenuta nello schema di d.P.C.M. contenente "Consiglio dei Ministri recante "Regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia e riduzione degli Uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche del Ministero della Giustizia"che lo scorso 15 luglio il Gabinetto del Ministro della Giustizia Orlando aveva inviato a titolo di informativa ai sindacati, ieri il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato all'unanimità due Ordini del giorno di analogo contenuto presentati dall'On.le Candeloro Imbalzano - Presidente della II Commissione (Bilancio) e dall'On. Gianluca Gallo - Presidente della IV Commissione (Ambiente e assetto e utilizzazione del territorio) che impegnano il Governo Regionale ad assumere ogni utile iniziativa istituzionale per scongiurare la soppressione del Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria per la Calabria di Catanzaro. Negli Ordini nel giorno approvati si legge che ove fosse soppresso il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione penitenziaria per la Calabria con sede a Catanzaro, accorpandolo insieme alla Basilicata, al Provveditorato della Puglia, con sede a Bari, "sarebbe davvero di una gravità inaudita perché verrebbe meno un importante presidio dello Stato in una regione già afflitta da profonde piaghe e, prima tra tutte, quella della criminalità organizzata. Certo è che la soppressione del Provveditorato danneggerebbe gravemente l'immagine della Calabria e dei calabresi, spingendo la nostra regione sempre più tra le aree più marginalizzate". Premesso che "il sistema penitenziario costituisce una struttura dello Stato deputata a contribuire al mantenimento della sicurezza pubblica", si legge ancora, che il provvedimento in questione "porterebbe alla soppressione di ben 5 provveditorati regionali, tra i quali quello della Calabria, dando contestualmente vita a maxi-provveditorati la cui gestione sarebbe problematica e causa d'uno snaturamento della funzione di prossimità dei provveditori agli istituti e servizi penitenziari, come evidenziato dai sindacati di categoria, in particolare dal Sindacato Direttori Penitenziari (SiDiPe ), detta riorganizzazione si rifletterebbe negativamente sul perseguimento dei fini istituzionali, di sicurezza e di trattamento rieducativo; pesante, sotto questo profilo, sarebbe il prezzo che la Calabria dovrebbe pagare, considerate che l'accorpamento alla Puglia contrasterebbe con la situazione emergenziale di una regione alla quale vengono sottratti sempre più presidi di legalità e che, in ogni caso, l'assenza di collegamenti viari e ferroviari adeguati, renderebbe oltremodo difficile lo svolgimento dei compiti del personale interessato alla riorganizzazione".

"L'approvazione unanime da parte del Consiglio Regionale della Calabria dei precitati Ordini del giorno è segno di grande attenzione e sensibilità per la grave situazione in cui versa il sistema penitenziario ed anche per il personale penitenziario che quotidianamente, tra mille difficoltà e scarsissime risorse, opera per assicurare la presenza autorevole dello Stato nelle carceri e sul territorio ma anche la finalità rieducativa della pena. Un segno di attenzione questo, ancora più importante perché gravissime sono le difficoltà in una terra ove purtroppo, ancora, opera la 'ndrangheta, notoriamente la più pericolosa organizzazione criminale di stampo mafioso.
Confidiamo, pertanto, che il Presidente della Giunta Regionale della Calabria f.f. Antonella Stasi, attivi subito ogni possibile intervento discendente dalle sue prerogative politiche e di governo della regione. La stessa, infatti, già nei giorni scorsi era intervenuta sulla questione dicendosi ''fermamente contraria" alla soppressione del Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria perché "non si può pensare di risparmiare sui presidi di legalità e di sicurezza calabresi". In tal senso confidiamo pure che il Governo nazionale ed il Ministro della Giustizia Orlando rivedano saggiamente il provvedimento di soppressione dei Provveditorati.