Inquirenti nella sede di Rtl, Nesci (M5S): "Mi preoccupa inquinamento 'ndranghetistico dei media"

Nesci Dalial M5S"In Italia c'è grande rigore di legge per i reati associativi. Bisogna approfondire questa vicenda anche in sede parlamentare e nel Consiglio regionale lombardo. Essa potrebbe celare, infatti, aspetti inquietanti. Mi preoccupa un generale inquinamento 'ndranghetistico, che potrebbe interessare il sistema dei media". Così la deputata calabrese del M5S Dalila Nesci dopo la notizia delle perquisizioni degli inquirenti nelle desi di Rtl.

Non solo le preoccupazioni ma anche i dati oggettivi.

Per la parlamentare infatti questo sarebbe solo "l'ennesimo segnale della 'ndrangheta in Lombardia, ch arriva dalla perquisizione delle redazioni della radio Rtl 102,5 per presunti rapporti con boss e personaggi che altrove avrebbero tentato di organizzare logge segrete con contatti mafiosi. Non si capisce perché un capo della 'ndrangheta come Nicola Tripodi lavorasse per una società collegata con il gruppo Rtl. Né si sa quali fossero le competenze di costui nello specifico aziendale delle telecomunicazioni e dei sistemi antifurto".

 La deputata calabrese prosegue: "Chiamo in causa anche il governatore Giuseppe Scopelliti, perché spieghi ai cittadini. Secondo la stampa, infatti, da sindaco di Reggio Calabria avrebbe elargito 600 mila euro per Rtl, che dalla città dello Stretto trasmette stagionalmente. Senza mie accuse, Scopelliti, candidato al parlamento europeo, ha il dovere di chiarire pubblicamente. Secondo i carabinieri, Tripodi aveva anche tentato di inserirsi nella ricostruzione di L'Aquila. Come in Abruzzo, in Lombardia ci sono interessi grossi in gioco, specie per Expo. Occorrono più uomini e investigatori, come sa benissimo il ministro Alfano, che spreca tempo e denaro in nuovi, inutili concorsi di polizia".