Agricoltura, Oliverio (Pd): "Istituzioni tutelino l'extravergine nostrano"

"L'obiettivo delle istituzioni e della buona politica deve essere quello di valorizzare e tutelare la qualità del nostro olio extravergine d'oliva e contrastare le contraffazioni, alle quali è quotidianamente sottoposto il nostro made in Italy".
E' quanto ha affermato il capogruppo del Pd in Commissione agricoltura di Montecitorio, Nicodemo Oliverio in occasione del Premio Verga, svoltosi a Cotronei e promosso dal sindaco Nicola Belcastro. L'iniziativa, alla quale hanno partecipato l'assessore regionale all'agricoltura della Calabria Michele Trematerra, i soggetti della Filiera olivicola del territorio e moltissimi cittadini della provincia di Crotone, mira ad incentivare la qualità delle nostre produzioni e a premiare il miglior olio d'oliva extravergine.

"Il comparto olivicolo oleario della provincia di Crotone – ha sostenuto Oliverio - è in fase di forte cambiamento, in quanto gli agricoltori in questi ultimi anni hanno puntato molto sulla qualità e sull'innovazione, innervando nei processi di raccolta e trasformazione una significativa tecnologia che consente al settore di competere nel mercato".
"Anche per questo le scelte nazionali sulla Politica Agricola Comune devono essere adottate – secondo Oliverio - nel più breve tempo possibile per dare all'agricoltore la possibilità di meglio programmare la sua attività. Desta, però, molta preoccupazione il passaggio dai pagamenti storici ai pagamenti regionalizzati che è un percorso inevitabile, ma che bisogna renderli compatibile con il processo di adattamento delle imprese. Il modello adottato 'dell'Italia Regione unica con il correttivo della convergenza irlandese, che prevede un graduale passaggio dagli attuali livelli dei titoli verso modelli più omogenei, lascia sul campo molte preoccupazioni".

Oliverio spiega il perché: "Questa scelta penalizza alcune colture e alcune regioni del nord, come il Veneto e la Lombardia, e in maniera ancora più rilevante alcune regioni del Sud, come la Calabria e la Puglia. Se si dovesse adottare questa scelta, senza alcun ulteriore correttivo, si rischierebbe di mettere in grave difficoltà gli agricoltori che producono prodotti di qualità. Basti pensare che un olivicoltore calabrese perderebbe, nel 2019, il 45 % delle risorse dei pagamenti storici. E' necessario, quindi, lavorare con incisività trovando le giuste alleanze e favorendo la necessaria convergenza affinché la nuova Politica Agricola Comune sia rivolta al futuro e sia indirizzata verso i veri agricoltori, quelli che lavorano la terra e producono frutti".