"Dopo 14 lunghissimi anni, lo scorso 10 giugno, è stata sottoscritta l'ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della Sanità Privata con le parti datoriali AIOP e ARIS, con l'impegno che si sarebbe concluso l'iter con la firma definitiva entro il prossimo 30 luglio. Questo straordinario risultato sembrava essere a portata di mano, frutto di tre anni di trattative, di mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori, proclamazione di stati di agitazione e scioperi, ma la tanto attesa convocazione per la chiusura definitiva della trattativa si fa attendere. È un'attesa che non può più essere compresa e tollerata, tanto che le Federazioni Nazionali FPCGIL CISL FP e UIL FPL hanno riavviato lo stato di agitazione, organizzando assemblee e presidi al fine di manifestare il forte disappunto nei confronti delle parti datoriali insensibili alla giusta rivendicazione dei lavoratori che per tanti anni sono stati considerati di serie B. Infatti, questo rinnovo contrattuale così sofferto, può finalmente riadeguare la condizione dei dipendenti della Sanità privata a quelli della Sanità pubblica, nell'ottica di superare le disparità di trattamento retributivo e di diritti.
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"Non si comprende e non si accetta il ritardo, considerando altresì che al finanziamento per il rinnovo concorrono anche le Regioni secondo quanto concordato con il Ministro della Salute e con il Presidente della Conferenza delle Regioni. È certamente una situazione inedita che dopo gli impegni presi, si procrastini il tempo del risultato finale, accampando la giustificazione che le Regioni non abbiano tutte prodotto gli atti volti a stanziare le compartecipazioni finanziarie concordate, pretendendo azioni omogenee e simultanee come chi non riponga fiducia negli impegni formali e sottoscritti che le massime istituzioni competenti hanno assicurato e di cui si sono fatte garanti. È giusto che i patti siano rispettati e, se non lo fossero, ci sarebbero i modi per rivendicare l'applicazione di quanto concordato, ma non è accettabile che siano i lavoratori a pagare ancora una volta e preventivamente una supposta inadempienza delle Regioni. Pertanto, sia chiaro, la mobilitazione andrà avanti, anche in Calabria, fintanto che la sottoscrizione del rinnovo del CCNL della Sanità Privata non sarà definitiva".
Lo scrivono, in una nota congiunta, Alessandra Baldari, Luciana Giordano ed Elio Bartoletti, rispettivamente segretari generali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL.