Con l'udienza preliminare, si e' aperta questa mattina a Torino il processo che fa seguito all'operazione 'Fenice' portata a termine lo scorso dicembre dalla Guardia di Finanza di Torino su presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nel torinese che vede tra gli imputati l'ex assessore regionale di FdI Roberto Rosso accusato di scambio elettorale politico-mafioso: secondo gli inquirenti versò denaro, attraverso degli intermediari, a due esponenti dell'organizzazione in cambio di voti in occasione delle elezioni regionali del 2019.
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L'inchiesta costituisce lo sviluppo dell'operazione 'Carminius' che nel marzo del 2019 aveva portato all'arresto di diverse persone sospettate di essere vicini a strutture della 'ndrangheta operante nel territorio di Carmagnola. L'associazione Libera chiederà di costituirsi parte civile. "La costituzione di parte civile è un modo per esserci, per comprendere e per affermare come le mafie ledano i diritti di tutta la collettività - sottolinea in una nota Maria Josè Fava, referente di Libera Piemonte - Lo scambio mafioso e corruttivo è un rapporto dove vincono tutti gli attori che si accordano e perde sempre la cittadinanza e lo Stato".
La Regione Piemonte si costituisce parte civile. Rosso, detenuto dallo scorso dicembre, e' accusato di voto di scambio politico-mafioso e segue l'udienza in collegamento video.
C'e' anche il partito Fratelli d'Italia tra le parti civili all'udienza preliminare, cominciata oggi a Torino, dell'inchiesta di 'Ndrangheta chiama Fenice, dove fra i 14 imputati compare l'ex assessore regionale Roberto Rosso, accusato di voto di scambio politico-mafioso. Rosso, in carcere dallo scorso dicembre, secondo le accuse, in occasione delle elezioni regionali del 2019, dove era candidato per Fdi, fece avere del denaro a due persone vicine alla 'Ndrangheta in cambio di un pacchetto di voti. Oltre a Fdi si sono costituite parte civile la Regione Piemonte, il Comune di Carmagnola e l'associazione Libera.
"Fratelli d'Italia e' il partito della legalita'. La lotta alle mafie e' una priorita' della sua azione politica. La costituzione di parte civile nel processo a Roberto Rosso era dunque un atto dovuto per tutelare l'immagine e l'onorabilita' del movimento". E' quanto dichiara l'avvocato Alessandra Putignano, che oggi ha patrocinato il partito all'apertura dell'udienza preliminare, a Torino, per l'inchiesta di 'Ndrangheta chiamata Fenice. "Laddove Rosso fosse riconosciuto colpevole - aggiunge - sarebbe giusto che Fratelli d'Italia ottenesse un ristoro per l'onta subita con l'accostamento a fatti gravissimi come quelli contestati".