Coronavirus, Masciari: “Imprese stremate, Stato eviti che siano ammaliate dalle mafie”

masciari pino500"Occorre pensare subito al post Covid-19, al fine di non avere anche delle morti civili. In un momento così difficile per il nostro Paese, rivolgiamo un accorato appello al nostro legislatore ed al Garante della nostra Costituzione, il Presidente Sergio Mattarella, affinché vengano a stretto giro pensate delle tutele per tutte quelle imprese, figure professionali e autonomi, che già stremate dalla crisi economica, potrebbero non sopravvivere alle conseguenze del Covid-19. C'è il rischio che esse, in un gesto disperato ai fini della continuità, potrebbero essere ammaliate dall'unico soggetto in questo momento dotato di grande liquidità, la criminalità organizzata, la quale, com'è noto, è sempre pronta a fare affari "sulla pelle" di imprenditori senza ossigeno finanziario e senza prospettive di certa ripresa". Lo scrivono in una nota il testimone di giustizia Pino Masciari, insieme al presidente dell'associazione "Legalità organizzata", Roberto Catani, e al vicepresidente Mauro Esposito. "Lo Stato - spiegano - non può permettere che ciò si possa verificare e dunque preventivamente e tempestivamente, senza perdere altro tempo, è necessario che si adoperi a sostegno del tessuto economico del Paese. In caso contrario, oltre a decretare la morte civile di un intero sistema economico, si potrebbe verificare la definitiva resa dello stato di diritto, in spregio a tutte quelle battaglie che magistrati, testimoni di giustizia, forze dell'ordine, altri servitori dello Stato e semplici cittadini hanno in tutti questi anni combattuto in favore della legalità e dell'affrancamento dalle mafie".

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In "quest'ottica - prosegue la nota- è più che mai fondamentale che lo Stato pensi ad una sorta di "amnistia fiscale sottesa all'emergenza del Covid-19" per tutti quegli imprenditori e cittadini che, provati dalla crisi, non siano in grado di sostenere l'esposizione tributaria e contributiva, in buona fede non adempiuta. Occorrerà altresì pensare ad un fondo di garanzia statale per gli impieghi che gli Istituti di credito dovranno necessariamente erogare a sostegno degli investimenti per la continuità e per la modernizzazione delle imprese, e quindi del Paese, senza la quale il nostro sistema economico non potrà affrontare le nuove sfide del futuro, ivi compresi eventuali momenti di difficoltà come quelli che stiamo vivendo". Non "spetta a noi indicare lo strumento giuridico e fiscale più adeguato - concludono -, possiamo solo indicare un bisogno ad oggi ancora inespresso e non ancora considerato, ma fondamentale per la prosecuzione dello stato di diritto e della legalità, già messa in questi anni a dura prova".