Undici imputati nel procedimento Geenna sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, ripreso oggi a Torino, hanno chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Altri due hanno proposto di patteggiare a due mesi e a un anno e sei mesi. In sei continueranno con il rito ordinario e affronteranno l'udienza preliminare il 9 gennaio. Tra questi ultimi figurano Marco Sorbara, consigliere regionale, e Monica Carcea, assessore di un piccolo comune alle porte di Aosta. Il Comune di Aosta, rappresentato dall'avvocato Gianni Maria Saracco, il comune di Saint Pierre, rappresentato dall'avvocato Giulio Calosso e l'associazione Libera si sono costituiti parte civile. La richiesta della Regione Valle d'Aosta e' stata respinta per un vizio formale.
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Non hanno chiesto riti alternativi - e quindi per loro sara' il gup a decidere il rinvio a giudizio (o il non luogo a procedere) e il conseguente processo con rito ordinario - Marco Sorbara, consigliere regionale della Valle d'Aosta sospeso, Monica Carcea, ex assessore comunale di Saint-Pierre - entrambi accusati di concorso esterno in associazione mafiosa - e Nicola Prettico, consigliere comunale ad Aosta sospeso - per la Dda un membro del locale del capoluogo - imputati nel processo Geenna sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta. Stessa scelta oggi in Tribunale a Torino anche per Alessandro Giachino e il ristoratore Antonio Raso (entrambi accusati di essere membri del locale). A chiedere il rito abbreviato sono stati Francesco Mammoliti, Marco Fabrizio Di Donato e Roberto Alex Di Donato (tutt'e tre accusati di essere membri del locale di Aosta), Giacomo Albanini, Vincenzo Argiro', Roberto Bonarelli, Roberto Fabiani, Rocco Rodi, l'avvocato Carlo Maria Romeo, Bruno Trunfio e Salvatore Filice. Giancarlo Leone e Francesco D'Agostino hanno chiesto di patteggiare rispettivamente a un anno e sei mesi e due mesi. La posizione di Bruno Nirta era invece gia' stata stralciata per problemi di notifica (il procedimento a suo carico deve ricominciare).