Maltempo, Furgiuele (Lega): "Aumentare fondo emergenze nazionali"

"Gli eccezionali eventi atmosferici che hanno recentemente colpito il nostro Paese hanno causato ingenti danni in molte regioni arrecando veri e propri disastri alla cittadinanza, alle attivita' economiche e alle opere pubbliche; con l'emendamento del Governo e' stato introdotto nel provvedimento l'articolo 58-octies che incrementa di 40 milioni di euro, per l'anno 2019, le risorse del Fondo per le emergenze nazionali della Protezione Civile e, secondo le finalita' di tale articolo, l'aumento della dotazione del Fondo e' necessario per fronteggiare le emergenze connesse con gli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei mesi di ottobre e novembre in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia- Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto". E' quanto afferma, in una nota, il deputato Domenico Furgiuele, che ha presentato un ordine del giorno sui danni del recente maltempo. "Le risorse stanziate dal Governo - prosegue Furgiuele - sono assolutamente insufficienti per coprire le esigenze dei territori gravemente colpiti dalle ultime ondate temporalesche; in due anni le zone a rischio frane nella regione sono aumentate del 28 per cento: lo rileva il report del centro studi di Confagricoltura, elaborato su indagini Ispra. Dall'indagine emerge come la Calabria sia tra le regioni italiane che hanno visto maggiormente incrementare la vastita' di aree a rischio idrogeologico e le aree di territorio esposte al pericolo di frane; secondo la stima del centro studi Confagricoltura, tali aree sono incrementate da 706 chilometri quadrati del 2015 a 903 chilometri quadrati del 2017, con una crescita del 28 per cento; si tratta di una variazione che pone la Calabria al terzo posto in graduatoria tra le regioni per aumento delle zone soggette a rischio idrogeologico: in pratica su circa il 6 per cento dell'intero territorio calabrese incombe il rischio dei potenziali danni derivanti da frane e smottamenti e l'11,5 per cento dell'intera Calabria e' a rischio idraulico".

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"Il territorio della Calabria dopo i recenti eventi meteorologici eccezionali - prosegue Furgiele - e' per buona parte devastato, non solo i centri urbani ma anche e soprattutto le campagne. Il Lametino, il Vibonese e la Fascia Ionica Centrale sono state le zone piu' colpite ma ovunque ci sono state frane e smottamenti. Gli agricoltori lamentano, oltre alla perdita del prodotto, la totale distruzione degli impianti irrigui, delle recinzioni, il danneggiamento delle strutture rurali e prevedono un generale stato di sofferenza, soprattutto negli agrumeti, a causa del perdurante ristagno idrico; a complicare la situazione interviene anche l'estrema eterogeneita' degli assetti geologico-strutturali, idrogeologici e geologico-tecnici e l'ampia gamma di condizioni microclimatiche che rendono difficile la valutazione del rischio idrogeologico; l'abusivismo e la cementificazione priva di regole, la continua ed intensa urbanizzazione lungo i corsi d'acqua e in prossimita' di versanti fragili e instabili, il disboscamento, l'abbandono delle aree montane e l'agricoltura intensiva sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono a sconvolgere il fragile equilibrio idrogeologico del territorio".