"Si fermi il commissario Graziano dalla sua azione divisiva e si colga il sentimento di unità, equilibrio e maturità politica per come emerso ieri.
I circoli mettono a disposizione il patrimonio di idee, contenuti, entusiasmo e passione che hanno dimostrato al Teatro comunale di Catanzaro, i vertici del partito nazionale mettano a disposizione dei calabresi capacità di ascolto e di direzione politica. La straordinaria e appassionata partecipazione all'assemblea di ieri dimostra la bontà dell'azione che è stata messo in campo. Centinaia di segretari di circolo, sindaci, amministratori locali, dirigenti e militanti del Partito Democratico della Calabria hanno voluto partecipare, discutere, conoscere e deliberare sull'attuale fase politica calabrese e su cosa il PD regionale deve fare per continuare nella sua azione di forte cambiamento della Calabria". E' quanto si legge in una nota del Comitato promotore circoli PD Calabria.
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"Tutti gli interventi e il documento approvato all'unanimità hanno voluto rimarcare la necessità di un coinvolgimento ed un protagonismo delle strutture di base del partito calabrese,innanzitutto attraverso il rispetto e l'applicazione delle regole statutarie interne.Il pluralismo e la dialettica politica sono una ricchezza ed una condizione necessaria per promuovere aperture al contributo dei settori autonomi e indipendenti della società che guardano con attenzione ed interesse al PD.
Non si può operare una rimozione del lavoro riformatore svolto in questi cinque anni dal Governo regionale guidato dal Partito Democratico e dalla coalizione uscita vincente alle scorse elezioni. Una coalizione che ancora oggi è al nostro fianco per riaffermare le ragioni del buon governo e per costruire una narrazione di speranza e riscatto per il futuro. La coalizione di centrosinistra merita rispetto e considerazione e costituisce il naturale campo del PD. Altri scenari non possono prescindere da un'esame di questa esperienza di governo e dal confronto in atto coalizione nel campo del centrosinistra calabrese, devono essere discussi e decisi in Calabria con il pieno coinvolgimento del PD regionale, attraverso una partecipata riflessione nei territori, nei circoli e nelle federazioni.
I diktat, gli anatemi e le minacce di espulsione sono solo metodi divisivi che generano lacerazioni e sono lesivi della credibilità del partito.
Il Commissario prima di ogni altro dirigente deve assolvere al ruolo di garante dello svolgimento della vita democratica del PD.
A Catanzaro, ieri,i circoli non hanno solo evocato unità ma hanno dimostrato di praticarla.
Confidiamo, pertanto,che si possa ritrovare la ragionevole via del confronto, altrimenti la linea delle imposizioni e delle scelte calate dall'alto rischia di generare l'espulsione del PD dalla Calabria e dall'attenzione dei calabresi".