Clamorosa protesta, su Fb, del leader del Movimento Diritti Civili e candidato LeU alla Camera nel Collegio di Cosenza, il 4 marzo 2018, Franco Corbelli, contro il possibile Governo giallorosso 5Stelle-Pd-LeU. Corbelli, che posta sulla pagina Fb di Diritti Civili, il suo manifesto elettorale delle Politiche del 2018, dedicato al tema dell'accoglienza(manifesto assai apprezzato un anno fa da Pietro Grasso che volle firmarlo a Lamezia in occasione di una manifestazione), e un significativo e provocatorio frammento di un minuto di dibattito televisivo, con gli altri tre candidati del collegio cosentino, invita "i leader di LeU, per non tradire la fiducia degli elettori, a non far parte e a non dare alcun sostegno ad un Governo che vede come principale azionista il Movimento 5 Stelle, che con il suo capo politico, Luigi Di Maio, definiva le eroiche Ong 'dei taxi del mare' e, insieme al suo alleato leghista, Matteo Salvini, e al Premier, Giuseppe Conte, varava i disumani decreti sicurezza (1 e 2) contro i poveri migranti, mentre LeU e Diritti Civili difendevano le Ong, lottando fortemente contro queste atrocità".
--banner--
Corbelli, che sottolinea "ci sono almeno 10 validissimi motivi (che verranno elencati su Fb) perché non si formi un innaturale Esecutivo giallorosso", chiede inoltre a LeU di "non sostenere un Governo 5Stelle-Pd che, oltre a dividersi le poltrone (su cui, i due partiti, stanno in queste ore già litigando e scontrandosi!), è pronto (stando a quanto s'inizia a ipotizzare) a barattare e svendere anche la Calabria, con un accordo innaturale per le prossime elezioni regionali tra il Movimento di Grillo e il Pd, tradendo il popolo calabrese che a gran voce (con centinaia di sindaci, circoli, associazioni, movimenti, intellettuali, singole personalità e professionisti di riconosciuto valore, giovani universitari, ecc.) chiede la meritata ricandidatura del Presidente Oliverio". Il leader di Diritti Civili indica e auspica anche quella che giudica "la soluzione più giusta, corretta e opportuna per uscire dalla crisi, ovvero la costituzione di un Governo Istituzionale, Elettorale, del Presidente (o come lo si voglia chiamare, senza comunque nessun esponente dei partiti) che porti al voto, dopo la manovra finanziaria, l'approvazione del taglio dei parlamentari e una nuova, adeguata, legge elettorale(proporzionale), che garantisca una equa rappresentanza parlamentare (per tutte le regioni e, per i voti riportati, le varie forze politiche) scongiurando democraticamente il rischio che ci sia un solo vincitore assoluto(oggi, quasi certamente, Salvini)".