Regionali, componenti assemblea Pd: "Oliverio desista, serve fase nuova"

oliverioarrabbiato17setLa clamorosa sconfitta alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 sarebbe dovuta bastare a condurre verso la ragionevolezza il presidente della Regione Calabria, Oliverio, facendolo desistere da un proposito tanto ottuso quanto personalistico". Lo sostengono, in un documento, i componenti dell'Assemblea nazionale del PD Bianca Rende, Maria Marino, Serena Iacucci, Giuseppe Mazzuca, Antonella Lombardo, Cristina Viola, Gianluca Cuda, Marilina Intrieri, Maria Di Cianni, Maria Salvia e Sergio Contadino.

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"Bisogna prendere atto - aggiungono - che il Pd ormai e' isolato. Sostenere che Oliverio abbia ben operato, a differenza di cio' che reputa la maggioranza schiacciante dei calabresi, non puo' trasformarsi da argomento di cortesia politica e istituzionale ad arma nelle mani di chi pensa di far leva su cio' per autoperpetuarsi. La Calabria chiede un cambio di metodo e di prospettiva. Chiede un passo di modernita' e di apertura. Paradigmatica l'incapacita' di approvare la legge sulla doppia preferenza. Dannoso e autolesionista il braccio di ferro di questi anni con Roma sulla sanita', che ha ridotto a lazzaretti i pronto soccorso degli ospedali e sta provocando un peggioramento evidente dei Livelli essenziali di assistenza e danni irreparabili alla tutela della salute dei calabresi. Ora bisogna pensare a costruire una nuova fase ed un percorso che ci porti a competere alle prossime elezioni regionali. Non devono prevalere le tifoserie ma il buon senso e il ragionamento politico. Dobbiamo parlare a un elettorato deluso, riconquistare il consenso dei calabresi". "Le primarie farlocche - concludono i componenti dell'Assemblea del Pd - non farebbero altro che far perdere ancor piu' credibilita' al partito".

Chi, invece, spinge per le primarie è Gaetano Bencivinni, Presidente Commissione di Garanzia della Federazione Provinciale di Cosenza.

"La vita politica del partito richiede un confronto interno su tutte le tematiche che riguardano la comunità di cui la nostra organizzazione è chiamata a svolgere un ruolo propositivo.

È lecito che le divergenze di vedute emergano come fattore di ricchezza per la costruzione di un percorso politico unitario.

Chi milita nel nostro partito sa che ci sono regole da rispettare e che ci sono strumenti per compiere scelte condivise, volte a sintetizzare la pluralità delle posizione interne.

Quello che va evitato è il continuo ricorso ad esternazioni esterne, spesso personalistiche, che servono soltanto ad acuire i contrasti e a danneggiare l'immagine esterna del partito.

Avverto la necessità di ricordare a tutte le figure istituzionali e politiche del nostro partito che le regole vanno rispettate nell'esclusivo interesse dell'intera organizzazione.

Purtroppo, si assiste a contrapposizioni pubbliche, spesso controproducenti, sterili e comunque dannose per l'azione che il partito deve svolgere.

È opportuno ricordare che ci sono strumenti di democrazia come le primarie a cui bisogna ricorrere per compiere scelte che siano il risultato del confronto democratico e della pluralità delle idee.

Non ci sono scorciatoie, non ci possono essere decisioni calate dall'alto, ma tutto deve essere ricondotto all'interno dello statuto e del regolamento del nostro partito".

Primarie da fare anche per Michele Rizzuti, Segretario Provinciale GD Federazione di Cosenza.

"La dialettica degli ultimi giorni non mi appassiona e penso che tantomeno appassioni la maggior parte dei calabresi, soprattutto perché stiamo assistendo in queste ore a molte dichiarazioni, alcune delle quali danneggiano tutto il partito. Siamo a conoscenza tutti, dei tanti guasti, orrori, inefficienze e negligenze che il Presidente Mario Oliverio e i consiglieri di maggioranza hanno ereditato. E sappiamo altrettanto bene - soprattutto "gli addetti ai lavori" che in queste ultime ore stanno rilasciando dichiarazioni su dichiarazioni - che in questi quattro anni e mezzo è stata svolta una profonda opera di bonifica e di rilancio di tantissimi settori della nostra terra calabra, ed al contempo c'è ancora tanto bisogno di lavorare con, e per, i bisogni e le necessità dei calabresi tutti. Ebbene, puntualmente il dissenso ed il cambio di posizione politica avvengono a fine legislatura, come per incanto".

"Ergo, che sia chiara una cosa: è sacrosanto, oltre che naturale, avere posizioni diverse all'interno di una stessa comunità. È politicamente lecito che le divergenze di vedute emergano nel corso di un tempo medio-lungo, che queste criticità vengano attentamente discusse all'interno degli organi di partito deputati a tale compito, e che queste differenze diventino fattore di ricchezza per la costruzione di un percorso politico unitario. Purtroppo però ciò non avviene nella nostra regione, ma si usano, al contrario, mezzucci di bassa lega e tempistiche perlopiù "opinabili", per dare vita ad operazioni di sostituzione di ceto politico. Quando invece sarebbe stato fondamentale operare un sano rinnovamento, partendo proprio dalla possibilità di celebrare il congresso regionale del Partito Democratico calabrese e, da lì a poco, utilizzare la piattaforma delle Primarie per confrontare ed edificare, la figura del candidato Presidente del centrosinistra per la regione Calabria. Così purtroppo non è stato.
Siamo agli sgoccioli della legislatura e, le personalità apicali del partito in calabria (o parte di essi) preferiscono far caciara, buttando via il bambino con l'acqua sporca, piuttosto che cimentarsi nell'esercizio della dialettica politica fra dirigenti della stessa comunità e, trovare uno strumento (che già c'è e si chiama Primarie) nonché la volontà di stare insieme, che probabilmente manca (appositamente).
Per tali motivazioni siano i calabresi, riformisti e progressisti, che si rivedono nel campo del centrosinistra e/o nel mondo dell'associazionismo e di un civismo sano e popolare, a scegliere il candidato Presidente di questo vasto campo tramite la chiamata a Primarie vere di popolo e di contenuti".