Autonomia, Scutellà (M5S): “Non permetteremo disparità tra Nord e Sud”

«L'italia è una e uguali sono diritti e doveri. Autonomia differenziata, bisogna sgomberare ogni incertezza, una volta per tutte, sulle posizioni del M5s. Se autonomia significa creare cittadini di serie A e di serie B noi questo non possiamo consentirlo, non può consentirlo lo Stato in qualità di garante dei diritti di tutti i cittadini. Sia chiaro che il nostro non è un NO ma è un SI, come da contratto di Governo, sebbene nel rispetto e nella tutela di tutte le regioni italiane. Il tema va trattato con la massima serietà e trasparenza e stiamo lavorando per ottenere un provvedimento che sia equilibrato e vantaggioso per tutte le regioni. Pertanto se ci sono meccanismi che possano comportare una disparità tra Nord e Sud è nostro dovere che tale prospettiva venga superata». È quanto precisa la portavoce del M5s alla camera dei Deputati, Elisa Scutellà, a seguito del vertice sull'autonomia differenziata di venerdì mattina a Palazzo Chigi, che ha visto lo stop alla regionalizzazione dell'assunzione dei docenti.

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«Lo abbiamo fatto con la Scuola – precisa infatti Scutellà – per la quale abbiamo ottenuto la soppressione dell'articolo 12 del testo Stefani che prevedeva l'assunzione diretta dei docenti su base regionale. Abbiamo fatto sì che l'istruzione rimanesse di competenza nazionale perché riteniamo essenziale dare pari opportunità a tutti gli operatori della scuola e a tutti i bambini, così come reputiamo inaccettabile anche solo ipotizzare stipendi differenziati tra gli insegnanti del Nord e del Sud. È inoltre fuor di dubbio che per le regioni che hanno chiesto l'autonomia, qualora si passasse dal criterio della spesa storica a quello dei fabbisogni standard, questi ultimi dovranno essere calcolati con attenzione e tenendo come riferimento i livelli di prestazioni al di sotto dei quali nessuna regione può andare, oltre a dover necessariamente garantire un fondo di perequazione che aiuti le regioni che non riescono a finanziarsi integralmente con le loro entrate».
«Il gap tra Nord e Sud deve essere superato – conclude la Portavoce - non certo incentivato! Ed è per questo che non possiamo permetterci di cedere di fronte a delle palesi distonie che creerebbero un divario preoccupante ed allarmante oltre ad un attacco frontale al principio di unità nazionale».