Cooperative sociali, l’Unci Calabria alza la voce

"Da mesi oramai in prima pagina sulla stampa l'annosa situazione in cui vertono le cooperative sociali reggine, che lavorano in convenzione con il Comune e l'Asp di Reggio Calabria, che a dirla tutta sta assumendo le fattezze di una farsa.

Perché anche l'utilizzo del verbo lavorare appare improprio. Lavoro è se vi è remunerazione. In questo caso le cooperative sociali stanno facendo, loro malgrado, beneficenza. Perché da mesi di remunerazione se ne parla soltanto, ma le casse delle cooperative, che hanno svolto e che in alcuni casi stanno ancora svolgendo servizi per i citati enti pubblici, continuano a rimanere vuote.

Siamo al paradosso.

E l'Unci Calabria che di paradossi ne ha visti, affrontati e superati tanti, anche questa volta scende in campo con le proprie cooperative a tutela dell'intero movimento .

Perché non si può tralasciare un problema così grave o strumentalizzarlo solo per fini politici.

Qui la politica centra poco. Anzi niente. Della cooperazione sociale, dei suoi lavoratori spesso svantaggiati, dei destinatari dei suoi servizi spesso disabili, non ce ne si può ricordare solo in campagna elettorale.

Perché in questo specifico caso si va al di là dell'inadempienza da parte di un ente pubblico. In questo caso il problema è anche di ordine etico e morale.

Si affidano servizi, si stipulano convenzioni con cooperative che assumono svantaggiati, che servono dei disabili, e poi non le si paga. Ma le cooperative i propri dipendenti continuano a remunerarli, e agli utenti continuano a garantire i servizi.

Però le cooperative sociali, e questo gli enti pubblici che affidano lo sanno bene, non hanno la forza economica per sostenere un peso così grande. Non si può far leva sul senso del dovere di una categoria, di un settore che sente la spinta morale e sociale di continuare a lavorare, se poi non lo si mette in condizioni di proseguire nel proprio operato.

Quali sono ad oggi le alternative? Dismettere tutti i servizi sociali, licenziare tutti i dipendenti compresi gli svantaggiati? O pagare quanto dovuto?

L'Unci Calabria chiede a gran voce che la scelta venga fatta presto con l'assunzione delle proprie responsabilità.

Che queste non ricadano sulle cooperative che hanno da sempre stretto i denti andando avanti per il benessere della collettività, per la tutela del settore sociale.

Che nessuno dica mai che le cooperative si son tirate indietro. Che nessuno chieda ancora di aspettare. Adesso o mai più. Che dentro alle urne votano anche le cooperative sociali". Lo afferma il vicepresidente di Unci Calabria, Lidia D. Chiriatti.

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