Bando valorizzazione borghi, Gallo (Cdl): “Comuni nel caos, servono chiarimenti”

«Un decreto che getta nella confusione più totale i Comuni di tutta la Calabria. L'atto col quale la Regione Calabria ha chiuso – per il momento – l'iter del bando sui Borghi della Calabria, viene criticato da molti sindaci ed amministratori locali». Ad affermarlo è il consigliere regionale Gianluca Gallo. «Da diversi Municipi calabresi – spiega il capogruppo della Cdl – si levano voci di amarezza e stupore per le procedure seguite, con rilievi che diventano anche sostanziali. A partire dalla tempistica: la scadenza dei termini di presentazione delle istanze, originariamente fissata al 18 Luglio 2018, fu prorogata anche dietro mia richiesta pubblica al successivo 18 Settembre, per consentire una partecipazione quanto più ampia possibile. Però la Commissione valutatrice si è insediata solo cinque mesi dopo, a metà Febbraio nel 2019. Eppure, in due sedute consumate nell'arco di appena una decina di giorni, le è stato possibile compiere l'istruttoria ed emettere il verdetto, reso pubblico però solo a meta: pubblicizzati i nomi degli enti ammessi a finanziamento, senza alcun'altra spiegazione».

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«Il bando, all'articolo 13, fa esplicito riferimento – prosegue Gallo - alla previsione della pubblicazione di una graduatoria. In questo caso, tuttavia, non solo manca la graduatoria, ma fanno difetto anche i punteggi riportati da ciascun ente ed il benché minimo riferimento ai criteri di ripartizione delle somme a disposizione. Sempre all'articolo 13 si legge che la pubblicazione della graduatoria avrebbe potuto anche non aver luogo, in caso di ammissione a finanziamento di tutti i Comuni partecipanti. Ma considerato che le istanze pervenute sono state 361, e che per ogni domanda accolta sempre in base al bando si sarebbe dovuto disporre un finanziamento di almeno 300.000 euro, i conti non tornano: perché o si sono finanziate tutte le 361 proposte, finendo con lo sforare così la copertura economico-finanziaria, oppure la graduatoria avrebbe dovuto essere resa nota tempestivamente, e non lo è stata. Quali sono le motivazioni alla base di tali scelte? Perché diffondere un atto amministrativo incompleto? C'entrerà forse qualcosa l'ansia elettoralistica che ha ormai pervaso l'operato del presidente della giunta regionale e della sua maggioranza? Un chiarimento, in via urgente, è indispensabile ed opportuno. Ragioni di trasparenza, ma pure il bisogno di garantire certezza ai Comuni, lo impongono. Per quanto mi riguarda, confido che il presidente Oliverio condivida questa necessità. In caso contrario, investirò della questione il Consiglio regionale, con un'interpellanza».