Dalla CIA sostegno alla lotta degli allevatori e richiesta di istituzione di un tavolo regionale di filiera

"Tutto il comparto agricolo è vittima di un sistema che non può più reggere, che vede riconosciuti dall'industria e dalla grande distribuzione prezzi all'origine ben al di sotto dei costi di produzione, per questo voglio manifestare a tutti gli allevatori calabresi, vicinanza e sostegno alle loro rivendicazioni". Così il presidente Cia-Agricoltori Italiani della Calabria, Nicodemo Podella. "Lo ribadiamo da anni, i produttori sono costretti ad aumentare spropositatamente il volume delle produzioni per potere sperare di rientrare almeno nei costi. Il risultato è una crescita della concorrenza con conseguente calo ulteriore dei prezzi. Anche senza considerare i costi della manodopera familiare, l'impresa agricola produce sotto costo senza rientrare di quanto speso per le materie prime e per i servizi connessi; neanche i cosiddetti premi Pac e Psr riescono a fare raggiungere agli agricoltori/allevatori il punto di pareggio.

Sappiamo che il problema è complesso e necessita di più azioni e provvedimenti per riportare il comparto in equilibrio, mediante il riconoscimento di prezzi all'origine "giusti" che rendano le aziende sostenibili sia ambientalmente che economicamente".

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Prosegue Podella: "Il sostegno alla lotta degli allevatori di tutta Italia è oggi una priorità, così come in passato abbiamo fatto con gli agricoltori olivicoli. Continuiamo a credere nel dialogo sociale e con le istituzioni per trovare soluzioni stabili. Per questo chiediamo al governo regionale la convocazione di un tavolo di filiera del comparto latte ovicaprino per ricercare, soprattutto sul fronte commerciale, un'intesa regionale con l'industria e la grande distribuzione. L'obiettivo è valorizzare la già eccellente produzione locale attraverso il riconoscimento di prezzi remunerativi, evitando l'inasprimento delle tensioni in atto e l'adozione di pericolose forme di protesta.

Noi siamo pronti a fare la nostra parte con nuove e più difficili sfide per migliorare la competitività complessiva, la tracciabilità, l'introduzione di sistemi digitali per il risparmio dei costi di lavorazione, di concimazione e di irrigazione dei terreni, la gestione dei dati delle produzioni e il controllo e lo stoccaggio di masse ingenti di prodotto in grado di affrontare gli effetti devastanti della fluttuazione dei prezzi. Ma tutto questo, se non sapientemente guidato, procurerà alle imprese l'assunzione di nuovi rischi e l'aumento dei costi con conseguente ulteriore erosione dei redditi. Queste sfide, però, non possono essere affrontate singolarmente, ma intraprese attraverso forme collettive di organizzazione tra imprese o anche tra aggregazioni, tali da assicurare coordinamento delle attività, economie di scala e risorse aggiuntive previste nei piani comunitari, statali e regionali. Tra gli strumenti di coordinamento delle filiere, riteniamo che le organizzazioni dei produttori debbano conservare un ruolo centrale e rinnovato, con costi meno gravosi sui produttori e sempre più in grado di organizzare e valorizzare il prodotto dei loro soci. Per questo che ci siamo battuti per il finanziamento in Calabria della misura 9 del Psr (che riguarda le aggregazioni e le filiere) - conclude Podella - e nei prossimi giorni, se chiamati, contribuiremo alla stesura dei documenti propedeutici alla pubblicazione del relativo bando.

Con questo spirito faccio mio e rilancio i comunicati diffusi sull'argomento dal presidente nazionale Cia, Secondo Scanavino".