Meeting dei diritti umani a Firenze, Lucano: "L'odio è oggi classe dirigente": Oliverio: "Imboccata strada pericolosa per la libertà"

lucano oliveriofirenze"L'odio in Italia oggi e' diventato governo, e' diventato classe dirigente". E' quanto sostenuto dal sindaco sospeso di Riace, Mimmo Lucano, nel corso del Meeting dei diritti umani della Regione Toscana, in corso al Mandela forum di Firenze.

"Ci sono organizzazioni politiche legate alla destra, penso a Casapound, che a volte, quando sono per la strada, mi riconoscono, mi aggrediscono verbalmente dicendo che siamo buonisti perche' facciamo prevalere un istinto di umanita'. Io non odio queste persone, la penso in modo diverso da loro ma non possono impedirci di avere impulsi di umanità".

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Presente anche il Governatore Mario Oliverio, che ha detto: "Siamo in presenza di una vulgata xenofoba che mette in discussione i diritti fondamentali e umani. Occorre riaffermare quelli che sono i diritti umani delle persone, che sono innanzitutto il rispetto della dignità, il rispetto della vita", e occorre "anche far crescere una cultura più diffusa e più larga, perché il pericolo fondamentale è che questa vulgata xenofoba possa attrarre e travolgere anche folle, coscienze, persone, che si mettono a supporto di questo processo".

"Credo che si debba anche saper andare contro corrente - ha aggiunto Oliverio - quando bisogna affermare principi fondamentali, senza guardare al consenso. Perché purtroppo il consenso è diventato un fattore di mercificazione dei diritti".

"Io vengo da una regione, la Calabria - ha aggiunto Oliverio -, che è terra di primo approdo di migliaia e migliaia di persone, uomini, donne e bambini, che hanno trovato in parte accoglienza, quelli che sono rimasti, negli Sprar. Oggi la messa in discussione degli Sprar sta determinando mettere sulla strada queste persone. Io vengo da una regione che ha un'esperienza drammatica che è quella della baraccopoli di San Ferdinando, nella pian di Gioia Tauro, e lì, proprio ieri, ho avuto un incontro con i rappresentanti degli immigrati, e lì ho avuto modo di dire che anche e soprattutto il rispetto e soprattutto la dignità delle persone è messa in discussione. Una persona che ama gli animali non si augurerebbe mai - ha proseguito - di vedere un animale in quella tendopoli. Immaginatevi quella che è la sofferenza di tanti uomini, donne e bambini che vivono in quella condizione".Secondo il governatore della Calabria, "gli effetti delle scelte di questo governo incominciano già a verificarsi" e."la risposta all'accoglienza diffusa non può essere quella di mettere uomini, donne, persone, in lager o in grandi alberghi, come è accaduto in passato e come si pensa di fare oggi, determinando condizioni di insicurezza. Significa alimentare l'abbrutimento, la mortificazione e quindi il germe della violenza".

 

"In questa giornata in cui si celebrano i 100 anni della nascita di Nelson Mandela, i 70 della Dichiarazione universale dei diritti umani e i 70 anni della Costituzione, cioè i pilastri fondamentali per la convivenza tra persone di culture, etnie, religioni diverse-ha detto Oliverio rivolgendosi ai giovani–dobbiamo chiederci cosa significhi, oggi, affermare e difendere i diritti umani. Dobbiamo farlo per dare una risposta ad un quesito che è di fondamentale importanza, perché proprio nell'era della globalizzazione, segnata dall'esodo di milioni di persone che lasciano la loro terra per approdare a lidi diversi, questo concetto deve essere attualizzato.

Siamo in presenza di una vulgata xenofoba che mette in discussione i diritti fondamentali e umani. Occorre riaffermare quelli che sono i diritti umani delle persone, che sono innanzitutto il rispetto della dignità, il rispetto della vita e occorre far crescere una cultura più diffusa e più larga dell'accoglienza. Credo che si debba anche saper andare contro corrente - ha aggiunto Oliverio - quando bisogna affermare principi fondamentali, senza guardare al consenso. Perché purtroppo il consenso è diventato un fattore di mercificazione dei diritti".

"Proprio ieri -ha aggiunto il presidente della Regione- ho avuto in Calabria un incontro con i rappresentanti di persone venute dall'Africa e che oggi sono ospitate in un lager come la baraccopoli di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro. Chi non ha visto di persona quella realtà non può capire cosa significhi violazione dei diritti più elementari delle persone. Faccio questo richiamo e questo esempio perché credo che oggi ci sia la necessità di rilanciare una forte attenzione, soprattutto da parte dei giovani, al rispetto delle persone e all'affermazione dei loro diritti. Proprio di recente sono stati assunti dall'attuale governo provvedimenti sull'onda di paure che si alimentano per giustificare l'assunzione di misure restrittive edi forme di privazione della libertà che hanno cominciato a mettere centinaia di persone fuori dalla dimensione dell'accoglienza. Nel corso di questi anni, attraverso i cosiddetti progetti Sprar, che avevano consentito di attuare una accoglienza diffusa, era stato possibile accogliere migliaia di persone evitando di rinchiuderli in lager simili a quelli di San Ferdinando. Ora, a causa di questi nuovi provvedimenti del governo, centinaia di persone, tra cui donne e bambini, che presto diventeranno migliaia, sono state buttate sulla strada. La stessa esperienza di Riace, che tutto il mondo ha ammirato e apprezzato, è stata smantellata. Altro che sicurezza! Ecco perché proprio in una giornata come questa è urgente assumere la bandiera della difesa dei diritti di tutti. Quella bandiera dovete assumerla voi che siete la nostra speranza e rappresentate il futuro del nostro Paese".

"Oggi -ha concluso il presidente della Regione Calabria- vi lasciamo questa consegna: battetevi con tutte le vostre forze perché il rispetto dei diritti delle persone sia sempre al centro di ogni azione politica, sociale e istituzionale, perché la dignità dell'uomo è un diritto inalienabile e non può essere cancellato e calpestato da nessuno e per nessuna ragione."