Goodwill associazione di promozione sociale che si occupa di formazione all'imprenditorialità con focus sulla cultura digitale e sull'impresa sociale legata alla valorizzazione dei beni comuni, con il finanziamento dell'Agenzia nazionale giovani (ANG), ha dato l'opportunità a 12 ragazzi under 30 di sperimentare i ritmi del lavoro, durante un mese da youthworker, da poco terminato. Gli stessi giovani lo scorso luglio erano stati protagonisti insieme ad altri 15 changemaker, della Changemaker School un progetto realizzato grazie ai fondi messi a disposizione dall'Agenzia Nazionale per i Giovani, con il bando "Cosa vuoi fare da Giovane? Il tuo futuro parte adesso!". Un percorso formativo di tre giorni sull'imprenditorialità e i beni comuni tenutosi nella magnifica cornice di Lorica, in cui i partecipanti avevano potuto riflettere su concetti chiave per il loro futuro professionale e fare pratica con strumenti innovativi per sviluppare idee di business, per la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale.
In continuità con la Changemaker School, 12 changemakers sono stati successivamente selezionati per vivere un'esperienza da youthworker, di training on the job e validare sul campo potenzialità e competenze. Il loro impegno durante questo periodo è confluito nella progettazione partecipata di un evento sull'economia collaborativa dal titolo "Dalle piattaforme digitali alle imprese sociali: modelli di business per la sharing economy" che si è tenuto all'Università della Calabria in occasione della notte dei ricercatori. Non solo, frutto del loro lavoro, lo studio sulla sharing economy, risultato di ricerche e analisi condotte per delineare un quadro chiaro del fenomeno a livello italiano che può essere utile a tutti, a chi fa impresa, a chi sta sviluppando o vorrebbe ripensare un modello di business mettendo al centro il riuso e la condivisione.
Come riportato nel paper finale redatto da Andrea Ferretti "La Sharing Economy: la strada giusta per l'economia etica e lo sviluppo sociale", la sharing economy è un paradigma economico con grandi possibilità di espansione che potrebbe essere sostituito ai tradizionali sistemi lineari. Nonostante le resistenze riconducibili agli ambiti legislativi e prettamente culturali, come nel caso italiano, si può affermare che il modello sharing genera un incremento delle ricchezze materiali e dell'occupazione. Un incremento non solo quantitativo, ma anche e soprattutto qualitativo, in termini sia di impatto ambientale (riduzioni degli sprechi e dei consumi delle risorse globali) sia occupazionale. Lo sharing, inoltre, rivoluzionerebbe anche i rapporti tra policies e cittadino, aprendo così sentieri volti alla cittadinanza attiva, alla gestione condivisa degli spazi, dei beni comuni e dei servizi".
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Il paper è il risultato di uno studio non soltanto teorico, ma fortemente pratico, che nasce dal contatto e dal confronto con i principali attori della sharing economy nel nostro territorio. Un documento sociale, filtrato dalla sensibilità e la lucidità di giovani youthworker che hanno saputo sintetizzare gli aspetti fondamentali della sharing economy e metterli insieme in un paper, da oggi a disposizione di tutti, in cui è dimostrato il valore etico dell'economia collaborativa e il suo ruolo nello sviluppo sociale. Per approfondire il tema della sharing economy, scoprire il suo potenziale in rapporto ai beni sottoutilizzati e conoscere le principali best practice visita il sito www.goodwillteam.it e richiedi il paper a cura degli youthworker "La Sharing Economy: la strada giusta per l'economia etica e lo sviluppo sociale?"